“I contributi non li paghi più tu”, l’INPS te li regala | Busta paga più alta e pensione assicurata così

Bonus mamme 2025, ecco come funziona (Freepik Foto) - www.managementcue.it
Nel panorama delle misure di sostegno al reddito, ogni anno vengono introdotte nuove iniziative per supportare le diverse categorie di lavoratori.
L’obiettivo principale di questi interventi è garantire un equilibrio tra vita professionale e familiare, soprattutto per chi si trova a gestire maggiori responsabilità. La vita deve mantenere il suo balance così da garantire spazio per tutto.
Le politiche sociali mirano spesso a ridurre il carico fiscale o contributivo per alcune fasce della popolazione, permettendo a chi ne beneficia di ottenere un maggiore potere d’acquisto o una migliore stabilità economica. Questi provvedimenti sono pensati per incentivare la partecipazione al mondo del lavoro e offrire un aiuto concreto a chi si trova in situazioni più complesse.
In particolare, negli ultimi anni si è posta grande attenzione alle esigenze dei genitori lavoratori, che spesso devono affrontare spese elevate per la crescita e l’educazione dei figli. Sostenere economicamente queste famiglie significa investire nel futuro, garantendo loro maggiore serenità e stabilità.Tra le soluzioni adottate, ci sono misure che incidono direttamente sulla busta paga o sulle imposte dovute dai lavoratori. L’obiettivo è quello di alleggerire il peso dei contributi previdenziali senza compromettere il diritto a una pensione adeguata.
Cosa troverai in questo articolo:
Esonero contributivo per mamme lavoratrici: come funziona
A partire dal 2025, è stato introdotto un esonero contributivo destinato alle mamme lavoratrici che soddisfano determinati requisiti di reddito e composizione familiare. Questo provvedimento consente di ridurre l’importo dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici, aumentando così il netto in busta paga per le dipendenti e riducendo l’importo dovuto all’INPS per le autonome.
In pratica, le lavoratrici dipendenti vedranno applicato uno sconto sui contributi previdenziali pari al 9,19%, mentre per le autonome lo sgravio si traduce in una riduzione di circa il 35% dei contributi obbligatori. Questo beneficio è coperto dallo Stato, che si fa carico delle somme non versate, garantendo comunque il riconoscimento della contribuzione ai fini pensionistici.

Chi può beneficiarne e quali sono le esclusioni
Il beneficio è riservato alle mamme con almeno due figli, di cui il più piccolo deve avere meno di 10 anni, e un ISEE inferiore a 40.000 euro. Rientrano tra le destinatarie sia le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato, sia le libere professioniste con Partita IVA, purché non in regime forfettario.
Sono invece escluse dall’agevolazione le lavoratrici con contratti a tempo determinato, le professioniste che aderiscono al regime forfettario e chi ha già beneficiato di un’analoga misura nel 2024. Inoltre, dal 2026 sono previsti nuovi criteri di accesso, che potrebbero variare con le future Leggi di Bilancio.