“Smart working cancellato”, se lavori da casa preparati a tornare in ufficio: volente o nolente non hai altra scelta

Addio allo smart working (Canva Foto) - www.managementcue.it
Scopri come un’azienda famosa per lo smart working sta cambiando la sua politica lavorativa, con settimane di 60 ore in ufficio.
La fine dello smart working arriva come una sorpresa da un’azienda che fino ad ora era conosciuta per la sua apertura verso modalità più flessibili. Ora, dopo un lungo periodo di lavoro remoto, i dipendenti sono stati convocati per tornare in ufficio.
Stiamo parlando di un’azienda che non è una delle solite grandi corporation incentrate sullo smart working, ma una realtà che ha difeso l’idea di una maggiore libertà per i dipendenti. Di chi parliamo?
Questa decisione farebbe discutere, visto che l’impresa era vista come un modello di flessibilità per i lavoratori. La richiesta di tornare in ufficio sembra essere una mossa coraggiosa e difficile. Cosa significa per il futuro del lavoro smart?
Molti dipendenti sarebbero rimasti sbalorditi da questa mossa. Un’azienda innovativa e in crescita ha ora preso una direzione che avrebbe suscitato dibattito e preoccupazione. Curioso di sapere di quale azienda parliamo? Scoprilo ora!
Cosa troverai in questo articolo:
Lo smart working in azienda
Lo smart working è stato un cambiamento importante per molte aziende, che hanno dovuto adattarsi a nuove modalità operative. Durante la pandemia, le aziende hanno scoperto i vantaggi della flessibilità e della possibilità di ridurre i costi.
Non tutte le aziende hanno accolto lo smart working. Per alcune, la gestione a distanza ha creato difficoltà nella supervisione dei dipendenti e nella gestione del lavoro collaborativo. Chi ha cambiato idea?

L’azienda insospettabile
Sergey Brin, cofondatore di Google, ha lanciato un chiaro messaggio ai dipendenti coinvolti nel progetto Gemini AI: 60 ore settimanali in ufficio, senza possibilità di smart working. Con la crescente concorrenza nel settore dell’Intelligenza Artificiale, Brin sottolinea che ogni membro deve dare il massimo per non restare indietro. Nonostante Google ha promosso la flessibilità, questo approccio radicale rispecchia la crescente pressione.
Secondo Brin, per affrontare le sfide imposte dalla rapida evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, ogni dipendente deve intensificare l’impegno. L’introduzione di settimane lavorative di 60 ore, insieme alla presenza obbligatoria in ufficio, è una chiara richiesta di produttività superiore. Google, con la sua leadership nell’innovazione, non può permettersi di rilassarsi, con l’emergere di concorrenti agguerriti come OpenAI e Microsoft, solo per dirne due. La nuova politica potrebbe cambiare il ritmo del lavoro a Mountain View, ma Brin crede che solo con un impegno massimizzato si possono ottenere i risultati necessari per mantenere il vantaggio competitivo di Gemini. La notizia arriva da Leggo.