Ultim’ora, “Dovete pretendere un aumento di stipendio”: passata la primissima ‘legge soldi sicuri’ | Iniziate subito a chiamare il vostro capo

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Aumento dello stipendio, ecco quando puoi chiederlo (Freepik Foto) - www.managementcue.it

Negli ultimi anni, il dibattito pubblico ha posto sempre più attenzione sulle condizioni economiche dei lavoratori.

Questo, anche in relazione alla crescente pressione dell’inflazione. In un contesto dove il potere d’acquisto diminuisce e il costo della vita aumenta, cresce la sensibilità verso i meccanismi che regolano la determinazione dei salari.

La difficoltà di molte famiglie ad affrontare le spese quotidiane, in particolare quelle relative alla casa, evidenzia una tensione strutturale nel sistema economico. Secondo i dati più recenti, due italiani su tre non possono permettersi di acquistare un’abitazione, a causa di stipendi insufficienti rispetto ai prezzi di mercato.

Parallelamente, il sistema di contrattazione collettiva non riesce più a offrire un’adeguata tutela del reddito reale dei lavoratori. A differenza delle pensioni, che godono di un meccanismo di indicizzazione, i salari non sono soggetti ad alcun adeguamento automatico legato all’inflazione.

Tutto ciò ha riacceso la riflessione su quanto effettivamente sia “giusta” una retribuzione e se esistano strumenti giuridici per garantire il rispetto del dettato costituzionale in materia di dignità economica del lavoratore.

Il nodo della proporzionalità e sufficienza retributiva

La Costituzione italiana, all’articolo 36, sancisce che ogni lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e comunque sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Tuttavia, il parametro del “costo della vita” non è esplicitamente citato nella norma.

In assenza di un meccanismo automatico di indicizzazione, come la scala mobile abolita definitivamente nel 1992, la questione è rimessa alla contrattazione collettiva. L’adeguamento degli stipendi avviene, quindi, solo su base negoziale e non per legge. Inoltre, la Corte Costituzionale ha confermato la legittimità del blocco della scala mobile, sancendo che il governo può stabilire l’indirizzo della politica economica, anche in assenza di strumenti automatici di tutela del potere d’acquisto.

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Aumento dello stipendio, ecco quando puoi chiederlo (Freepik Foto) – www.managementcue.it

Quando interviene il giudice sullo stipendio

Recenti sentenze, come la n. 27711/2023 della Corte di Cassazione, hanno però introdotto un principio importante: i giudici possono intervenire per aumentare lo stipendio, superando anche la contrattazione collettiva, nei casi in cui la retribuzione risulti manifestamente inadeguata. Si tratta di situazioni limite, dove il salario è inferiore al 60% del salario mediano lordo e sotto la soglia di povertà, secondo i criteri stabiliti dalla Direttiva Ue 2022/2041.

In tali casi, la giurisprudenza ha riconosciuto che il giudice può valutare la concreta possibilità del lavoratore di sostenere i costi essenziali della vita, anche a livello sociale ed educativo, tenendo conto del contesto territoriale. Tuttavia, non si tratta di un diritto generalizzato all’adeguamento degli stipendi al costo della vita, ma di una possibilità riservata ai casi in cui la retribuzione non consenta la sopravvivenza dignitosa di un lavoratore full time.