ANNUNCIO INPS – Vi regaliamo 5 anni di contributi: vai in pensione subito se vuoi | Puoi tornare a dedicarti ai nipoti

INPS

Persona anziana esulta per la pensione INPS illustrazione (Canva foto) - www.managementcue.it

In pensione con cinque anni di anticipo? L’INPS sorprende i cittadini con nuove opzioni che lo consentono.

In pensione con cinque anni di anticipo? Non è più solo un sogno per pochi. Nel panorama previdenziale italiano, spesso frammentato e complesso, emergono possibilità sorprendenti per chi spera di concludere la propria carriera prima del previsto, senza sacrificare l’importo dell’assegno. Le regole cambiano, ma qualcosa di nuovo sembra all’orizzonte anche per il 2025.

Nel discorso pubblico, il tema della pensione anticipata continua a occupare un posto centrale. Molti lavoratori si interrogano su quali strade siano ancora percorribili per uscire dal mondo del lavoro già a 62 anni, evitando nel contempo le penalizzazioni delle formule contributive pure. Le misure in vigore non sono poche, ma non tutte risultano vantaggiose per ogni situazione.

Tra le opzioni più note vi è Quota 103, che consente l’uscita a 62 anni, ma richiede almeno 41 anni di contributi e comporta un ricalcolo contributivo dell’assegno. C’è poi Opzione Donna, con requisiti molto rigidi, o le pensioni anticipate per lavoratori precoci e usuranti. Tuttavia, la maggior parte di queste soluzioni presenta ostacoli o penalizzazioni economiche significative.

Molti si chiedono quindi se esista davvero una scappatoia che permetta di smettere di lavorare prima, senza accumulare 41 anni di versamenti e senza riduzioni sull’assegno. Una domanda legittima che trova risposta in una misura ancora poco nota, ma attiva anche nel 2025.

Una formula alternativa alla pensione con penalizzazione

Chi ha svolto per anni lavori particolarmente faticosi o logoranti può accedere alla pensione attraverso la cosiddetta Quota 97,6, confermata anche per il 2025. Questa misura, introdotta con la legge di Bilancio del 2017, consente l’uscita dal lavoro già a 62 anni (o poco più), con un requisito contributivo minimo di 35 anni. A differenza di altre opzioni, non prevede il ricalcolo contributivo, evitando così una diminuzione dell’assegno pensionistico.

Secondo quanto riportato da Money, questa rappresenta la miglior alternativa per chi desidera andare in pensione in anticipo senza accettare penalizzazioni. Il principio è semplice: la somma tra età e contributi deve raggiungere quota 97,6. Le combinazioni possibili variano, ma ciò che conta è che i lavoratori usurati possono oggi tornare a godersi la famiglia, magari dedicandosi ai nipoti, senza dover attendere i 67 anni imposti dalla pensione di vecchiaia. Una vera opportunità da cogliere, finché disponibile.

Pensione
Pensione scritta su un foglio illustrazione (Canva foto) – www.managementcue.it

Una scappatoia legale per dire addio al lavoro prima

Quota 97,6 è dunque una misura previdenziale efficace e concreta, già utilizzata da molti lavoratori e lavoratrici appartenenti a categorie specifiche. Non serve raggiungere i 41 anni di versamenti richiesti da Quota 103, e soprattutto non si incappa nel ricalcolo contributivo che riduce sensibilmente l’assegno mensile. Il vantaggio è evidente: si può lasciare il lavoro senza perdere potere d’acquisto.

La domanda, però, va fatta per tempo e solo se si rientra nei lavori considerati usuranti. Per chi ha i requisiti, questa è davvero la chiave per anticipare il pensionamento, ritrovando finalmente il tempo da dedicare a sé stessi e ai propri affetti. Una via poco pubblicizzata, ma perfettamente accessibile nel 2025.