TRAGEDIA INPS, A giugno arriva il megataglio: ecco quanto prendi in meno | Un salasso totale

Coppia senza soldi (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
A giugno le pensioni subiscono tagli imprevisti e slittamenti nei pagamenti: ecco cosa sta succedendo davvero.
Giugno è sempre stato un mese un po’ strano per chi prende la pensione. C’è l’estate alle porte, qualche festa in mezzo e poi – puntuale come un orologio svizzero – arriva quel cedolino che, spesso, riserva più dubbi che certezze.
Non è raro che qualcosa cambi: date, cifre, trattenute… insomma, non proprio il momento più sereno dell’anno per chi vive con la pensione. Il punto è che, ogni volta, ci si ritrova a dover fare i conti (letteralmente) con le decisioni prese mesi o addirittura anni prima.
Un conguaglio atteso da tempo, un nuovo calcolo. Le pensioni non sono mai ferme, si muovono continuamente – e non sempre nella direzione che uno spera. E la sensazione è quella di camminare su un terreno che cambia sotto i piedi.
E poi c’è la questione del “quando”. A giugno, per esempio, non tutto fila liscio come nei mesi “normali”. Tra domeniche, festività e giorni non bancabili, il calendario dei pagamenti si sposta e questo può creare confusione o piccoli disagi, soprattutto per chi ha bisogno di quella somma in una data precisa. E se a questo ci si aggiunge una cifra più bassa del solito… be’, l’effetto sorpresa è assicurato.
Cosa troverai in questo articolo:
Come cambia il cedolino di giugno 2025
Molti pensionati, inoltre, non hanno familiarità con gli strumenti digitali. Accedere all’area MyInps, scaricare il cedolino, capire tutte le voci… non è affatto semplice per tutti. E ogni variazione, anche piccola, può sollevare mille dubbi. Ma cosa sarà cambiato stavolta? Perché prendo meno? È un errore o me lo aspettavo? Ecco, sono queste le domande che si rincorrono, mese dopo mese.
Quest’anno, il pagamento delle pensioni parte da martedì 3 giugno, visto che l’1 cade di domenica e il 2 è la Festa della Repubblica. Fin qui, niente di strano. Ma il vero scossone arriva con il cedolino: molti riceveranno un importo più basso del previsto. E no, non si tratta di un errore.
Chi viene colpito e di quanto si riduce l’assegno
Come riportato anche da Quifinanza.it, l’INPS ha avviato il recupero di due bonus una tantum, quelli da 150 e 200 euro dati nel 2022 per contrastare l’inflazione. All’epoca, i soldi furono assegnati in base a dati provvisori. Solo dopo, nel 2023, con i redditi definitivi del 2021, si è capito chi ne avesse davvero diritto. Morale? Chi non rientrava nei parametri, ora deve restituire i soldi.
Per essere chiari: se nel 2021 si è avuto un reddito sopra i 35.000 euro, bisogna ridare indietro i 200 euro. Se si è andati oltre i 20.000 euro, si devono restituire i 150. Chi ha preso entrambi senza averne diritto – e sì, succede – avrà una trattenuta da 50 euro al mese per sette mesi, cioè da giugno fino a dicembre 2025. Se invece il recupero riguarda solo uno dei due bonus, la trattenuta dura quattro mesi.