L’AGCOM ha avviato un’istruttoria nei confronti di 7 società di telemarketing aggressivo

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L'AGCOM ha dato il via a un'istruttoria per 7 società di telemarketing. L'accusa sarebbe di telemarketing aggressivo. Cosa è successo? (screenshot /YouTube) - managementcue.it

L’AGCOM ha dato il via a un’istruttoria per 7 società di telemarketing. L’accusa sarebbe di telemarketing aggressivo. Cosa è successo?

L’Agcom ha aperto un’istruttoria per 7 aziende che si occupano di telemarketing. Stando a quanto riportato nel comunicato dell’Autorità Garante per le Telecomunicazioni, le società potrebbero aver avviato delle tecniche di telemarketing scorretto. Le società avevano il compito di proporre l’attivazione di nuovi contratti per luce e telefono.

L’Autorità garante è partita con l’istruttoria grazie all’attività della Guardia di Finanza, che ha permesso di rintracciare le società e di capire quali sono le tecniche che sarebbero state usate nei confronti degli ignari utenti.

Una di queste strategie sarebbe stata il CLI spoofing. Parliamo di una tecnica che consente di mostrare un ID chiamante diverso da quello reale. Gli utenti potrebbero aver visto il nome di una società terza e non quella dell’azienda che li stava chiamando.

Le attività di telemarketing aggressivo non si sarebbero fermate lì. Secondo le indagini, oltre a chi era a telefonare, ci sarebbero state delle informazioni ingannevoli sull’argomento della telefonata, su quanto erano convenienti le offerte proposte e su quanto erano, invece, poco convenienti le offerte già attive. Ecco come funzionava nei dettagli.

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Il caso

L’Agcom rivela che ci sarebbero state anche delle tecniche in base al servizio che si andava a proporre. Le società che proponevano tariffe per le forniture di energia si sarebbero presentati come dipendenti del fornitore, oppure di un’autorità. Il malcapitato avrebbe potuto ritrovarsi contattato da presunti dipendenti di fornitori o enti.

Per le telecomunicazioni, invece, l’utente al telefono poteva vedersi prospettata l’idea di guasti sulla linea, disservizi e problemi che si potevano risolvere solo cambiando gestore, oppure con il passaggio a una nuova attivazione con un contratto diverso. Le strategie per difendersi ci sono.

Call center
Call center (screenshot Agcom/YouTube) – managementcue.it

Come difendersi dal telemarketing aggressivo

Tra le ipotesi, ci sarebbe anche quella di indicare come impossibile un passaggio di consegna senza un nuovo contratto. L’Agcom ha ricordato che con Arera ha creato un sito difenditicosi.it e messo a disposizione un numero verde per chiedere informazioni. In più, la Guardia di Finanza ha avviato delle ispezioni. Stando a quanto riporta Dday, l’Agcom ha disposto anche una nuova delibera contro il CLI spoofing. Tutti gli operatori hanno l’obbligo di indicare le condizioni economiche reali e di informare su eventuali costi extra. Alcuni blocchi partono in automatico nel caso in cui il numero risulta di una città italiana, ma è all’estero.

Altri blocchi automatici sono previsti se l’indicazione geografica non c’è, oppure se ci sono cifre non valide dopo il prefisso italiano. Anche le chiamate VoIP – cioè realizzate da Internet – subiscono dei controlli del codice PAI e del campo From prima dell’utilizzo. Il primo indica chi chiama e il secondo da dove arriva la chiamata. Se il primo non è valido, oppure il campo non riporta il codice corretto, parte il blocco. Le nuove norme entrano in vigore il prossimo 1° luglio. Per difenderti, non accettare mai, non dire “Sì” e rivolgiti tu alla società di tuo interesse se vuoi cambiare offerta.