DIVIETO UFFICIALE – Il governo ha reso queste auto illegali: Gli italiani è una vita che ci vanno in vacanza | Non le vedremo più circolare

Stop a queste auto (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
In arrivo nuove restrizioni alla circolazione: milioni di auto rischiano lo stop definitivo in molte città italiane.
C’è chi le ha usate per andare al mare ogni estate, chi le ha caricate fino all’orlo per le gite in montagna, chi ci ha cresciuto i figli. Per milioni di italiani, certe auto non sono solo mezzi di trasporto, ma pezzi di vita. Ora però, quei modelli tanto familiari rischiano di sparire dalle strade. E no, non stiamo parlando di vecchi rottami arrugginiti, ma di vetture che fino a ieri sembravano ancora “ok”.
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di inquinamento e di come ridurlo. Sì, è vero, l’aria in molte città è irrespirabile, specialmente d’inverno. Però, l’idea di non poter più usare la propria auto perché non è abbastanza “ecologica”, per molti è difficile da accettare. Soprattutto quando parliamo di auto acquistate magari solo una decina d’anni fa, ancora in ottimo stato.
Il problema è che le regole europee sull’ambiente si stanno facendo sempre più stringenti. E i sindaci, specie nei centri urbani più grandi, devono trovare il modo di farle rispettare. Il bersaglio? Quelle auto considerate troppo inquinanti.
Il che però vuol dire mettere in difficoltà famiglie che non possono permettersi di cambiare macchina da un giorno all’altro. Insomma, la questione è complicata. Non si tratta solo di rispettare i limiti di legge, ma anche di capire come adattarsi a un cambiamento che, volenti o nolenti, sta arrivando. E in fretta.
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Questione di adeguamenti
Molti si chiedono: “Ma davvero saranno fermate così tante auto?” La risposta, anche se non detta chiaramente da tutti, sembra proprio essere sì. E il motivo non è solo ambientale: c’è anche una certa urgenza nel rispondere alle richieste dell’Europa, che da anni chiede all’Italia di ridurre i livelli di PM10 e NOx nelle aree urbane. Per le amministrazioni locali, insomma, non si tratta più di una scelta politica, ma quasi di un obbligo.
Nel frattempo, milioni di automobilisti sono colti nel mezzo. C’è chi non può permettersi una nuova auto, chi vive in zone dove i mezzi pubblici sono ancora un miraggio, e chi semplicemente non sa che fare. Le alternative? Poche. Forse il car sharing, forse la bicicletta, o forse—e qui sta la vera incognita—una proroga dell’ultimo minuto che possa dare un po’ di respiro. Ma nessuno ci conta troppo.
Cosa cambierà davvero nelle città italiane
Il punto è questo, come riporta Caffeina Magazine: le auto diesel Euro 5, cioè quelle immatricolate più o meno tra il 2009 e il 2015, verranno presto limitate in molte zone del paese. Non si parla di un futuro lontano. Già da questo autunno le prime misure entreranno in vigore. A Roma, per esempio, si pensa a un blocco nella “fascia verde” (che è una bella fetta della città), dal 1° novembre 2025 fino a marzo. E non solo per i diesel Euro 5, ma anche per i benzina Euro 2. Ah, e il sistema Move-in? Se ne discute ancora…
Il Piemonte non resta a guardare: dal 1° ottobre 2025, anche lì scatteranno i divieti nei comuni sopra i 30mila abitanti. Giorni feriali, orari precisi. Stessa cosa in Lombardia, dove il blocco durerà tutto l’anno, e in Emilia-Romagna e Veneto. Il sistema Move-in potrebbe dare una mano, ma solo per chi rientra nei limiti di chilometraggio. In tutto questo, secondo l’ACI, ci sono circa 3,75 milioni di veicoli coinvolti in Italia. Tanti. Forse troppi.