Nel 2030 la Gen Z sarà un terzo della forza lavoro: le aziende sono pronte?

I lavoratori della Generazione Z saranno pochi? Ecco quali sono i rischi per l'economia. (Canva Foto) - managementcue.it
I lavoratori della Generazione Z saranno pochi? Ecco quali sono i rischi per l’economia e per le imprese secondo gli ultimi dati.
La Generazione Z, composta dai nati tra il 1995 e il 2010, sta entrando nel mondo del lavoro con una forte impronta di incertezza e insoddisfazione. Secondo i dati di ManpowerGroup Italia alla conferenza “The Exchange – Disegniamo insieme il futuro del lavoro“, la metà dei giovani lavoratori italiani (49%) e globali (47%) prevede di lasciare il lavoro.
Lo studio “World of Work for Generation Z in 2025” vede solo il 20% dei giovani italiani si dichiara fiducioso di trovare una nuova occupazione in linea con le aspettative, e il loro livello di engagement è calato dal 40% al 35% negli ultimi cinque anni.
Le ragioni di questa disaffezione sono carenza di opportunità di apprendimento e crescita, supporto insufficiente da parte del management e un debole allineamento con i valori aziendali. A ciò si aggiunge una salute mentale più fragile rispetto alle generazioni precedenti, con il 57% degli Zoomers italiani che denuncia alti livelli di stress al lavoro.
Le priorità strategiche, secondo ManpowerGroup, sono il recruiting e lo sviluppo delle competenze (upskilling e reskilling), ma anche l’adozione di pratiche che rendono l’ambiente lavorativo più attrattivo. Cosa dice l’analisi di questi dati?
Cosa troverai in questo articolo:
La Generazione Z
Il benessere sul posto di lavoro (37%), la flessibilità oraria (27%) e retribuzioni più competitive (22%) sono le priorità indicate da Manpower Italia. La Gen Z, insieme ai Millennials, è proiettata a costituire il 74% della forza lavoro entro il 2030. Queste generazioni cercano denaro, significato e benessere. Credono che l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) impatterà sul lavoro.
Per deloitte.com Gen Z dà la priorità alle aziende che prospettano crescita professionale e apprendimento nella scelta di un datore di lavoro, ma solo il 6% aspiri a raggiungere posizioni di leadership senior. La loro ambizione si concentra più sull’equilibrio vita-lavoro e sulle opportunità di progressione di carriera.
Come rispondono le aziende
Molte aziende italiane stanno mostrando un impegno concreto nel valorizzare la Generazione Z, come evidenziato dal contest “Company for Generation Z” di Radar Academy, giunto alla sua terza edizione nel marzo 2025. Un totale di 41 aziende sono state premiate in dieci ambiti, tra cui il numero di assunzioni e stage attivati, i percorsi di carriera, il welfare aziendale, lo smart working e le politiche di talent retaining. Campagne di assunzioni, corretta gestione degli stage, strategie diversificate per attrarre e trattenere i giovani talenti sono le risposte delle grandi aziende.
I piani di crescita sono strutturati, con attenzione al benessere dei dipendenti. I modelli di smart working e lavoro ibrido, l’investimento in formazione continua e le politiche di talent retaining sono state valorizzate durante la premiazione. Le collaborazioni con il mondo accademico sono state premiate, così come l’attenzione a diversità, inclusione e alla responsabilità sociale e sostenibilità. Le soluzioni delle aziende premiate arrivano da radarconsulting.it