“Spaccatevi la schiena ma prima pagate me”: approvate accise sugli stipendi | 650€ da pagare obbligatori

Fatica sul lavoro

La fatica sul lavoro ora ha dei costi in più? Ecco quali sono le spese che incidono sul tuo stipendio. (Canva Foto) - managementcue.it

La fatica sul lavoro ora ha dei costi in più? Ecco quali sono le spese che incidono sul tuo stipendio. Scopri ora cosa succede!

In Italia, lo stipendio è soggetto a diverse imposte e contributi che ne riducono l’importo. Le voci sono l’IRPEF, i contributi previdenziali e i contributi assistenziali, ma ce ne sono anche altre di importo più basso.

L’IRPEF è un’imposta progressiva, il che significa che l’aliquota aumenta al crescere del reddito. Il sistema punta a garantire una maggiore equità fiscale, dove chi guadagna di più contribuisce di più.

I contributi previdenziali sono destinati al finanziamento del sistema pensionistico pubblico. I versamenti garantiscono al lavoratore una futura pensione e altre prestazioni di sicurezza sociale, come l’indennità di malattia o di disoccupazione.

I contributi assistenziali finanziano servizi come l’assistenza sanitaria nazionale e altre prestazioni sociali. Anche questi sono ripartiti tra datore di lavoro e dipendente. Cosa sono i 650 euro che sembrerebbero mancare?

Cosa troverai in questo articolo:

Le accise

Non si applicano accise sugli stipendi. Le accise sono imposte indirette che si versano sulla produzione o sul consumo di specifici beni, come i carburanti (benzina, gasolio), i tabacchi, gli alcolici e l’energia elettrica.

Le imposte sono calcolate sulla quantità del prodotto e portano soldi allo Stato. Servono anche come dissuasore per il consumo di determinati beni o a coprire costi sociali legati al loro utilizzo. Cosa cambia sugli stipendi?

Mancata assunzione
Mancata assunzione senza bonus (Canva Foto) – managementcue.it

La tassa nascosta

Circuitolavoro.it fa riferimento al bonus assunzioni Under 35. Il bonus avrebbe offerto uno sgravio contributivo di 500 euro al mese per ogni nuova assunzione, che saliva a 650 euro nelle regioni del Sud. Le aziende avevano uno sconto sui contributi sul giovane assunto per 24 mesi. Nonostante sembrasse quasi fatta, la misura è stata prima rimossa dai canali ufficiali e poi etichettata come non approvata. Il motivo potrebbe essere nelle tempistiche: l’Unione Europea ha dato il via libera all’agevolazione solo a partire dal 31 gennaio 2025, mentre il Governo italiano l’aveva anticipata a settembre 2024.

Uno sgravio contributivo è una riduzione o un azzeramento dei contributi previdenziali e assistenziali che imprese e lavoratori sono tenuti a versare agli enti di previdenza. I contributi finanziano pensioni, sanità e altre prestazioni sociali. Quando un governo introduce uno sgravio, sta di fatto rinunciando a una parte di questi introiti per incentivare determinate azioni, come le assunzioni di specifiche categorie di lavoratori (giovani, donne, disoccupati di lunga data) o l’investimento in settori strategici. Per le imprese, uno sgravio contributivo vuol dire in un minor costo del lavoro, senza togliere dallo stipendio netto del lavoratore.