L’UE ha deciso: scatta il divieto smartphone nelle scuole | Non potranno più usarlo

Scuola smartphone

Divieto dello smartphone a scuola (Canva foto) - managementcue.it

La decisione dell’UE: un cambiamento radicale che coinvolge gli studenti più giovani e accende il dibattito europeo.

Negli ultimi anni, lo smartphone è diventato quasi un’estensione del corpo. Anche tra i più giovani, il suo utilizzo è talmente diffuso da essere ormai parte della quotidianità. Ma proprio là dove si formano le basi dell’identità e della crescita, cioè nelle scuole, questa presenza continua solleva interrogativi profondi. È davvero utile o sta diventando un ostacolo?

Nel silenzio di una classe, basta un clic per spezzare la concentrazione. E non è solo questione di attenzione: l’esposizione costante a notifiche, video e messaggi può influenzare lo sviluppo cognitivo e relazionale dei ragazzi. Molti insegnanti lo notano ogni giorno, osservando come l’interazione tra gli studenti si sia ridotta e come l’ascolto attivo sia diventato sempre più raro.

Sempre più psicologi parlano apertamente degli effetti negativi. Ansia, difficoltà di memoria, calo della capacità di dialogo e perfino forme di isolamento volontario stanno diventando frequenti tra i ragazzi. È il caso della sindrome di Hikikomori, un fenomeno preoccupante che coinvolge anche i minori, sempre più chiusi nel mondo digitale e lontani dalla realtà.

In questo clima di crescente allarme, l’Europa ha deciso di agire. Il Parlamento europeo ha avviato un confronto serio, ascoltando esperti, famiglie e istituzioni scolastiche. Come ricorda Brocardi, sono stati i deputati del gruppo dei Verdi a spingere per un cambio di passo, proponendo un divieto chiaro e uniforme dell’uso degli smartphone per i ragazzi tra i 6 e i 15 anni.

Una decisione che punta al benessere degli studenti

Non si tratta solo di un gesto simbolico. Secondo quanto dichiarato da Glenn Micallef, commissario europeo per l’Istruzione, la Commissione sta raccogliendo dati concreti da tutta l’Unione per comprendere meglio l’effetto di queste restrizioni nelle scuole. L’obiettivo è chiaro: vietare l’uso degli smartphone in classe entro la fine del 2025, creando un ambiente più sano e concentrato.

La misura sarà pensata per proteggere la fascia più fragile, quella degli studenti ancora in fase di sviluppo. Vietare gli smartphone a scuola non significa negare la tecnologia, ma ripristinare uno spazio educativo libero da distrazioni digitali, dove i ragazzi possano tornare a confrontarsi con gli altri e con se stessi.

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Alunni che usano lo smartphone (Canva foto) – managementcue.it

Uno sguardo a lungo termine sull’educazione

Il divieto rappresenta solo una parte di un progetto più ampio. L’UE sta infatti portando avanti anche una nuova normativa per rendere gli smartphone più sostenibili e riparabili. A partire dal 20 giugno, ogni dispositivo venduto dovrà avere etichette che indicano durata della batteria, facilità di riparazione e resistenza. Una scelta che guarda al futuro, ma con un impatto concreto già oggi.

Accanto alla sostenibilità, emerge con forza il tema della responsabilità educativa. Le istituzioni europee sembrano voler dire: la tecnologia è utile, ma va usata con criterio. Allontanare i telefoni dalle classi potrebbe essere il primo passo per costruire una scuola più attenta alla crescita vera dei suoi studenti, fatta di relazioni, dialogo e attenzione condivisa.