4 anni di galera e la multa è una mazzata: di addio al tuo animale domestico | Non puoi più tenerlo così

Cane nella sua casetta

Non puoi tenere così il tuo animale domestico (Canva foto) - www.managementcue.it

Se tieni il tuo cane così, ti aspettano pene severe, anche la galera, e una multa salata: di addio al tuo animale.

L’Italia si prepara a compiere un passo decisivo verso una tutela più effettiva e sentita degli animali. Con la Legge 6 giugno 2025, n. 82, che entrerà in vigore il 1° luglio 2025, il legislatore italiano riconosce per la prima volta in modo esplicito gli animali come esseri senzienti. Questa nuova impostazione non è solo un cambiamento simbolico, ma comporta modifiche profonde al Codice penale, al Codice di procedura penale e ad alcune leggi speciali.

In precedenza, la normativa penale considerava i reati contro gli animali come “delitti contro il sentimento per gli animali”, implicando che fosse tutelato il sentimento umano e non l’animale in sé. Ora, l’animale diventa finalmente soggetto tutelato, riconosciuto come un essere vivente capace di percepire dolore, paura e sofferenza.

La riforma introduce sanzioni molto più severe per chiunque si renda responsabile di atti di crudeltà, maltrattamento, abbandono o uccisione di animali. Non solo le pene detentive aumentano considerevolmente, ma anche le multe diventano una vera e propria “mazzata” economica.

Inoltre, la legge introduce nuove aggravanti, divieti specifici come quello di tenere animali alla catena, e disposizioni per la protezione degli animali sequestrati durante i procedimenti penali. Questa riforma segna una vera e propria evoluzione culturale e giuridica, allineando l’Italia ai principi europei che riconoscono il valore intrinseco della vita animale.

Le nuove pene per i reati contro gli animali e le novità della riforma

Dal 1° luglio 2025, la Legge n. 82/2025 inasprisce le pene per i reati contro gli animali, riconoscendoli come esseri senzienti. La reclusione passa da 4 mesi-2 anni a 6 mesi-3 anni per l’uccisione degli animali. Se l’uccisione avviene con sevizie o crudeltà, la pena può arrivare fino a 4 anni di reclusione, con una multa fino a 60.000 euro. La reclusione per maltrattamenti passa da 3-18 mesi a 6 mesi-2 anni, con una multa fino a 30.000 euro. Sono previste aggravanti in caso di recidiva o crudeltà.

L’abbandono di animali prima prevedeva solo una sanzione pecuniaria (1.000-10.000 euro). Ora comporta l’arresto fino a 1 anno o una multa da 5.000 a 10.000 euro. Le pene per i combattimenti sono state raddoppiate, con reclusione fino a 4 anni e multe fino a 160.000 euro per chi organizza o partecipa a eventi che provocano deliberata sofferenza.

Persona in prigione
Fino a 4 anni di galera (Canva foto) – www.managementcue.it

Nuove aggravanti e protezione degli animali sequestrati

Le pene possono aumentare fino alla metà se il reato è commesso in presenza di minori. Coinvolge più animali contemporaneamente. L’azione viene diffusa online tramite video o immagini. Gli animali oggetto di sequestro non possono essere abbattuti né ceduti durante il procedimento penale.

È prevista la possibilità per associazioni animaliste o privati idonei di ottenere l’affidamento definitivo dell’animale anche prima della sentenza. Viene introdotto il divieto di tenere animali alla catena (salvo esigenze sanitarie o temporanee), con una sanzione amministrativa da 500 a 5.000 euro. I reati contro gli animali sono stati inseriti nel catalogo dei reati presupposto del D.Lgs. 231/2001, rendendo le aziende coinvolte soggette a sanzioni interdittive (es. sospensione dell’attività).