UFFICIALE DICHIARAZIONE DEI REDDITI, recuperi immediatamente 2000€ dichiarando questa spesa: non lo fa mai nessuno

Modello 730 e soldi (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

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Spesa particolare nel 730/2025: ecco come puoi recuperare tanti soldi grazie a una detrazione poco utilizzata ma perfettamente legale.

Ogni anno, quando si avvicina il periodo della dichiarazione dei redditi, ci si ritrova puntualmente sommersi da ricevute, numeri, codici e… confusione. Ma in mezzo a tutto questo caos fiscale c’è anche un’opportunità concreta per riavere indietro un bel po’ di soldi. Sì, perché il sistema delle detrazioni non è solo burocrazia: se sai dove guardare, può diventare una vera manna.

Il meccanismo delle detrazioni IRPEF funziona così: se spendi per certe cose riconosciute dallo Stato – tipo salute, scuola, affitti, ecc. – puoi indicarlo nel 730 e ricevere una parte indietro come rimborso. Ma c’è un problema: tanti nemmeno lo sanno. Oppure lo sanno, ma si dimenticano di aggiungerlo. E così lasciano lì centinaia, se non migliaia di euro senza motivo.

Tra le spese che spesso finiscono nel dimenticatoio ci sono quelle per l’università. Basta rispettare un paio di regole, niente di impossibile. Ma, inspiegabilmente, quasi nessuno lo fa. Perciò è utile restare aggiornati, capire ogni anno cosa è cambiato e quali limiti sono stati fissati.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca pubblica un decreto ad hoc, che stabilisce gli importi massimi detraibili. E conoscere quei numeri fa davvero la differenza quando ti siedi davanti al PC a compilare la dichiarazione.

Le spese universitarie tra le detrazioni fiscali riconosciute

Come riporta Money.it, dal 15 maggio 2025 è possibile inviare il 730, e per chi ha sostenuto spese universitarie private nel 2024 c’è una bella notizia. Il decreto del MUR del 20 dicembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 gennaio 2025, ha stabilito i tetti di spesa detraibili. I limiti sono rimasti invariati rispetto all’anno precedente, ma con alcune precisazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2024.

Nel concreto, chi ha frequentato corsi in un ateneo privato riconosciuto può detrarre il 19% delle spese sostenute. I massimali variano a seconda della disciplina (medica, sanitaria, scientifica, umanistica) e dell’area geografica (Nord, Centro, Sud e Isole). Per esempio, secondo il decreto MUR, chi ha frequentato un corso universitario in area medica al Nord può detrarre fino a 3.900 euro. Applicando il 19% previsto dalla normativa, si ottiene un rimborso massimo di 741 euro (3.900 € × 19%). Ma non finisce qui.

Studente universitario (Pixabay foto) - www.managementcue.it
Studente universitario (Pixabay foto) – www.managementcue.it

Possibili aumenti

Questa cifra può aumentare nel caso in cui lo stesso contribuente, oppure un suo familiare fiscalmente a carico, abbia sostenuto altre spese universitarie nel corso dello stesso anno. Ad esempio, se oltre al corso di laurea è stato pagato anche un master universitario sempre al Nord (anch’esso con tetto massimo di 3.900 euro), si ottiene un secondo rimborso da 741 euro. Aggiungendo poi, ad esempio, una spesa per un figlio a carico iscritto a un altro corso universitario privato, si può avere un’ulteriore detrazione di 741 euro.

Sommando queste tre detrazioni (741 + 741 + 741), il rimborso potenziale può superare i 2.200 euro. Si tratta ovviamente di una stima basata sui limiti ufficiali pubblicati dal MUR e applicando la percentuale di detrazione prevista dall’art. 15 del TUIR. Non è un dato fisso, ma una proiezione realistica per chi si trova in queste condizioni.