Lavoro digitale, vita reale: l’impatto della rivoluzione tech sulle nostre giornate

Illustrazione del lavoro digitale (Canva FOTO) - managementcue.it

Illustrazione del lavoro digitale (Canva FOTO) - managementcue.it

Grazie alle connessioni da remoto e alla realtà virtuale, le nostre vite anche dal punto di vista lavorative sono cambiate tanto.

La trasformazione digitale non è certo una novità, ma continua a sorprendere per la sua capacità di rimescolare le carte in tavola, soprattutto nel mondo del lavoro. Anche se ormai è tra noi da decenni, il suo impatto cresce giorno dopo giorno. In un contesto economico e tecnologico che evolve a velocità record, restare immobili può significare perdere il passo.

È un momento chiave, insomma. Come riportato dal The Guardian, Oliver Steil, CEO di TeamViewer, afferma che bisogna riorganizzarsi per evitare un collasso. Secondo un’indagine condotta per la stessa azienda, ben il 78% dei dirigenti aziendali considera la trasformazione digitale una priorità assoluta nei prossimi 2–3 anni. 

Anche nei settori meno “digitali”, la tecnologia può fare la differenza. Il digitale permette di collegarsi ovunque, accedere a dati aggiornati in tempo reale e agire con maggiore sicurezza.

Il risultato? Più coinvolgimento, meno stress e un ambiente di lavoro che funziona meglio per tutti. E la cosa interessante è che molte di queste soluzioni non richiedono hardware complicatissimi.

Realtà aumentata e intelligenza artificiale

Come riportato dal The Guardian, tra le soluzioni più efficaci spicca la realtà aumentata (AR). Questa tecnologia permette di visualizzare informazioni dettagliate direttamente nel campo visivo, utilizzando smartphone, tablet o occhiali smart. Si parla di indicazioni passo-passo, dati aggiornati in tempo reale e interfacce intuitive. Il tutto mentre si continua a lavorare, senza dover interrompere l’attività. 

Uno studio condotto da TeamViewer, ha mostrato che, grazie alla realtà aumentata, anche i meno esperti riescono a lavorare il 37% più velocemente rispetto a chi usa istruzioni su carta. In più, la curva di apprendimento si accorcia, il che significa onboarding più rapido e formazione meno costosa. Tecnologie di questo tipo non servono solo a “fare meglio”, ma anche a colmare il divario di competenze.

Illustrazione dell'AI (Canva FOTO) - managementcue.it
Illustrazione dell’AI (Canva FOTO) – managementcue.it

Connessioni remote e nuovi modelli di lavoro

Non c’è solo l’AR. TeamViewer, da sempre attiva nella connettività da remoto, ha sviluppato strumenti che combinano intelligenza artificiale e supporto tecnico in tempo reale. Alcune sfruttano, per esempio, i dati raccolti per proporre soluzioni istantanee a problemi ricorrenti, riducendo i tempi di inattività e semplificando la manutenzione. Una specie di “memoria aziendale digitale” che impara col tempo e migliora l’intero sistema.

E la bellezza è che queste tecnologie non sono riservate ai giganti globali. Anche le piccole e medie imprese, che magari lavorano con fornitori e clienti sparsi in tutto il mondo, possono trarne vantaggio. In un panorama sempre più interconnesso, ma anche più fragile tra crisi geopolitiche, catene di fornitura complesse e aspettative dei clienti in continua crescita, strumenti come AI, AR e analisi dati in tempo reale non sono più un lusso, ma una necessità. Eppure, solo il 31% delle aziende si dichiara davvero soddisfatta dei propri progressi digitali.