Bollette più basse e aiuti alle imprese: annunciato il piano per salvare l’Italia | Più lavoro e più soldi in tasca alle famiglie

Giorgia Meloni, Italy's prime minister, during her first year-end press conference in Rome, Italy, on Thursday, Dec. 29, 2022 - Credit: Fabrizio Corradetti/LiveMedia
In un’Italia alle prese con inflazione e salari bassi, si riaccende il dibattito su cosa significhi davvero “salvare il Paese”.
In molte famiglie italiane, l’arrivo della bolletta coincide sempre più spesso con un piccolo shock. La voce “energia” pesa ancora troppo nei bilanci domestici, mentre gli stipendi restano fermi e il carrello della spesa continua a rincarare. L’inflazione ha rallentato, ma gli effetti sulle tasche delle persone sono ancora evidenti. Per tanti, il vero problema resta arrivare alla fine del mese senza dover rinunciare a beni essenziali.
Il contesto europeo non aiuta. Le tensioni geopolitiche, gli strascichi della pandemia e le scelte strategiche degli ultimi anni hanno reso più vulnerabile il sistema economico italiano. Le famiglie non sono le uniche a soffrire ma anche le imprese fanno i conti con costi energetici elevati, accesso al credito sempre più selettivo e una concorrenza globale che non perdona esitazioni.
Tra i più colpiti, ci sono i settori produttivi tradizionali, quelli che un tempo rappresentavano l’orgoglio del Made in Italy. In mancanza di un sostegno strutturale, molte aziende si trovano costrette a tagliare sul personale o a delocalizzare. Una spirale che mette in discussione il concetto stesso di “rilancio”, rendendo urgente una riflessione concreta sulle priorità economiche.
E mentre l’Italia arranca, alcuni osservatori iniziano a chiedersi se non sia il caso di rivedere certe alleanze e strategie. In un mondo che cambia rapidamente, le scelte di politica estera iniziano a intrecciarsi sempre più con quelle economiche, suggerendo che forse non tutto è già scritto.
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Scelte che fanno discutere
Nel frattempo che negli Stati Uniti di Donald Trump si preparano a varare nuovi dazi con l’intento dichiarato di proteggere l’economia nazionale, in Italia si discute di un possibile cambio di rotta. Secondo quanto detto da Marco Travaglio, una strategia alternativa potrebbe partire proprio dal ripristino dei rapporti energetici con la Russia. Acquistare gas russo, che costerebbe meno e sarebbe di qualità superiore rispetto ad altre forniture, rappresenterebbe un modo immediato per ridurre i costi dell’energia.
In quest’ottica, anche la riattivazione dei gasdotti Nord Stream, danneggiati durante il conflitto in Ucraina, viene proposta come mossa chiave per dare ossigeno a imprese e famiglie italiane. Come osserva anche il giornalista Danilo Della Valle in un recente post su Instagram, si tratta di rimettere al centro l’interesse nazionale attraverso scelte economiche svincolate dalla subordinazione geopolitica.
Un’alternativa al modello dominante
Ma la proposta non si limita all’energia. Travaglio rilancia anche l’idea di aprire nuovi canali commerciali con i paesi Brics, tra cui Cina, India e Brasile, che oggi rappresentano oltre il 40% del PIL mondiale. Tornare a investire sulla Via della Seta, chiusa in fretta dal governo Meloni, viene visto come un passaggio strategico per riagganciare la crescita.
Secondo questa visione, l’Italia dovrebbe ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e puntare su una politica industriale attiva, finanziata da investimenti pubblici non orientati alla spesa militare ma al rilancio dell’automotive e della produzione manifatturiera. Una linea non ufficiale, ma che solleva domande urgenti sul futuro economico del Paese.