“Potenzialmente pericoloso e cancerogeno”: lo studio rivela la verità | Lo consumiamo tutti i giorni e può essere fatale

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Famiglia fa la spesa pericolo (Canva foto) - www.managementcue.it

Un ingrediente insospettabile, presente in moltissimi prodotti confezionati, potrebbe nascondere rischi ben più gravi di quanto si pensi.

Chiunque abbia acquistato uno snack confezionato, una bevanda aromatizzata o una salsa industriale, si sarà imbattuto almeno una volta in una sigla criptica sull’etichetta: E150d. Quello che molti ignorano è che si tratta di un colorante caramello, largamente utilizzato per dare un aspetto più appetibile ai cibi.

Nonostante l’apparenza innocua, alcune recenti dichiarazioni hanno riacceso i riflettori su questa sostanza, sollevando interrogativi pesanti sulla sua reale sicurezza.

Nel mondo degli additivi alimentari, l’attenzione è altissima e il confine tra ciò che è accettabile e ciò che è dannoso si rivela spesso sfumato. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha dichiarato questo colorante sicuro nei limiti previsti, ma le valutazioni non sono unanimi. Infatti, esistono pareri opposti da parte di enti considerati più trasparenti e severi, come la IARC, che ha inserito l’E150d tra le sostanze potenzialmente cancerogene.

Nel dibattito attuale sui rischi alimentari, cresce l’invito alla lettura consapevole delle etichette. Sempre più consumatori iniziano a prestare attenzione non solo a calorie e zuccheri, ma anche agli ingredienti tecnici e ai codici riportati in piccolo. Un’abitudine utile, che può fare la differenza, soprattutto quando si parla di prodotti destinati a bambini o soggetti sensibili.

Una sostanza molto comune ma poco compresa

Come riportato in un post su Instagram da AlexandraThisisme, l’E150d, presente in tantissimi prodotti confezionati di largo consumo, è finito nel mirino della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). Secondo questa fonte, l’ente ha incluso il colorante tra le 249 sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo. Si tratta di una classificazione che non implica certezza, ma invita a considerare con cautela l’assunzione frequente di questo ingrediente.

Ciò che allarma è la diffusione silenziosa dell’E150d. Si trova in bibite gassate, dolci industriali, prodotti da forno e piatti pronti. Non si tratta di un contaminante occasionale, ma di un ingrediente voluto, inserito per motivi estetici e di marketing. L’IARC non è l’unica a sollevare perplessità, ma rappresenta una delle voci più autorevoli nel panorama scientifico internazionale.

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Ingrediente pericoloso (Canva foto) – www.managementcue.it

L’avvertimento che riguarda ciò che mettiamo nel carrello

Il cuore della questione ruota intorno a un messaggio chiaro: non tutto ciò che è legale è anche sicuro. Anche se l’EFSA non ha (finora) vietato l’uso dell’E150d, la sola presenza in una lista di potenziali agenti cancerogeni è sufficiente a spingere molti a rivalutare le proprie abitudini alimentari. La preoccupazione aumenta quando si considera l’esposizione quotidiana a questa sostanza, presente in numerosi prodotti consumati da grandi e piccoli.

Il consiglio implicito, ma potente, che emerge è quello di leggere con attenzione le etichette prima di acquistare. Riconoscere sigle come E150d o E150b può essere un primo passo verso una maggiore consapevolezza. In un’epoca in cui la trasparenza su ciò che mangiamo è ancora parziale, l’informazione resta l’unico vero strumento di difesa per chi vuole tutelare la propria salute e quella della propria famiglia.