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Uomo al telefono e pericoli (Pixabay foto) - www.managementcue.it

Uomo al telefono e pericoli (Pixabay foto) - www.managementcue.it

Il controllo può nascondersi nei dettagli del nostro smartphone, trasformando un oggetto quotidiano in uno strumento di sorveglianza.

Ormai il telefono non è più solo un telefono, questo lo sappiamo tutti. È tipo una specie di diario, fotocamera, mappa, chat, portafoglio… un po’ tutto. E proprio per questo, ci conviviamo ogni giorno senza quasi renderci conto di quante cose personali e sensibili ci finiscono dentro. Ma la parte che spesso ignoriamo è che non siamo sempre soli, lì dentro.

Molti pensano che, finché non fanno nulla di “strano”, non abbiano nulla da temere. Ma il problema non è tanto cosa fai, quanto chi può vedere quello che fai. E spesso, quello che diamo per scontato — tipo un’app che chiede accesso alla fotocamera — è in realtà un piccolo tassello di un controllo più ampio, che manco ci accorgiamo di subire.

Spesso la tecnologia, invece di liberare, viene usata per sorvegliare, correggere, reindirizzare. E tutto questo succede in modo quasi invisibile, sotto l’apparenza di uno smartphone qualunque. Ma lì dentro si nasconde un intero sistema.

Ecco, in quei casi uno schermo da 6 pollici può diventare più simile a una cella che a una finestra sul mondo. Ogni tocco, ogni parola scritta, può essere modificata, registrata, osservata. E anche se può sembrare assurdo, è proprio quello che sta succedendo, anche se… finora, pochi l’hanno potuto vedere con i propri occhi.

Screenshot ogni 5 minuti, ma tu non lo sai

Tra le tante situazioni, il telefono fa anche una cosa che lascia senza parole: ogni cinque minuti salva automaticamente uno screenshot di quello che stai facendo. E lo archivia in una cartella nascosta, che l’utente normale non può vedere, né tanto meno eliminare. Questo vuol dire che c’è qualcuno — probabilmente le autorità — che può rivedere ogni tua azione, ogni messaggio, ogni schermata. Una specie di sorveglianza passiva, costante, silenziosa.

Chi ha analizzato il tutto nel dettaglio, sottolinea che questo potrebbe essere solo un assaggio di un controllo ben più esteso. Pare che qui esistano anche delle “squadre giovanili” che fermano i ragazzi per strada e controllano i loro telefoni sul momento. In pratica, lo smartphone non è tuo. È del sistema. E serve a tenerti d’occhio, più che a tenerti connesso.

Smartphone e pericoli (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Smartphone e pericoli (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Un video trapelato svela quello che non dovevamo vedere

Come riporta Favbet Tech, la BBC ha pubblicato un filmato che mostra un telefono arrivato di nascosto dalla Corea del Nord — e già questa frase fa capire parecchio. Il dispositivo, ottenuto da Daily NK, è stato mostrato per la prima volta pubblicamente, ed è un’occasione rarissima di sbirciare in un mondo praticamente sigillato. Visivamente somiglia molto a certi modelli di Huawei o Honor, anche se non è chiaro se siano davvero loro o delle versioni modificate apposta.

Appena si accende, compare l’animazione della bandiera nordcoreana. Ma il punto davvero curioso — o inquietante, dipende — è la tastiera: se scrivi parole sudcoreane come “fidanzato” o “fratello maggiore”, lui le corregge da solo in “compagno”. Se invece provi con “Corea del Sud”, bam, viene cambiato subito in “stato fantoccio”. Il telefono riscrive la realtà, letteralmente.