Un nuovo virus mette in ginocchio l’Italia: torna il lockdown ed il green pass | È necessario per contenere una nuova pandemia

Persone con mascherine (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Persone con mascherine (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

La diffusione del virus riaccende l’attenzione sui pericoli sanitari e sull’impatto che nuovi focolai possono avere sul territorio.

Non appena si sente nominare “green pass” o “lockdown”, il pensiero corre subito a quel periodo… sì, proprio quello. Bastano poche parole e tutto riemerge: chiusure, file infinite, controlli ovunque. Oggi quelle stesse parole sono sulla bocca di tutti e, inevitabilmente, l’attenzione è schizzata alle stelle.

Forse è normale, dopotutto. Sono ferite recenti e ancora aperte per molti. Il punto è che, appena si parla di virus e contromisure, si accende un riflettore gigantesco sul modo in cui le istituzioni gestiscono la cosa.

Le persone vogliono sapere subito tutto: cosa succede, cosa devono fare. Però – ed è qui che casca l’asino – la fiducia in chi comunica conta quanto le decisioni prese. Se i messaggi sono confusi o vaghi, scatta la sfiducia.

E da lì il panico fa presto a dilagare. Poi, diciamocelo, l’estate è sempre un momento delicato. Tra viaggi, feste, spiagge e folle ovunque, è il periodo perfetto (si fa per dire) perché certe cose si diffondano con una velocità assurda.

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Qualcosa si muove

E se qualcosa inizia a muoversi proprio ora, è inevitabile che scatti un campanello d’allarme. Soprattutto se riguarda una zona precisa e se le autorità iniziano a parlarne a mezza voce. In effetti, da qualche giorno si parla molto del Lazio, anche se ancora in modo un po’ sottotraccia.

Niente dichiarazioni eclatanti, per carità, ma l’atmosfera è quella da “stiamo valutando”. Insomma, non è ancora emergenza nazionale, ma qualcosa bolle in pentola. E quando iniziano a circolare voci su aumenti dei casi beh, l’ansia prende il sopravvento.

La temibile zanzara (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
La temibile zanzara (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Il virus che preoccupa

La notizia si è diffusa negli ultimi giorni, come riporta anche Il Messaggero: una signora di 82 anni, residente a Nerola, è morta dopo essere stata colpita dal virus West Nile. È stato un fulmine a ciel sereno. Subito dopo, ecco saltare fuori altri sei casi, tutti nella provincia di Latina. Tra questi, due uomini – 63 e 72 anni – sono messi male, con complicazioni neurologiche dovute anche ad altre malattie già presenti. Gli altri quattro stanno migliorando, per fortuna. Il virus è trasmesso dalle zanzare infette, quelle comuni, eh, non parliamo di insetti alieni. In genere provoca solo sintomi leggeri, ma per anziani o persone fragili può diventare un bel problema.

Le autorità si sono mosse rapidamente: monitoraggi, indicazioni di sicurezza. Nulla di troppo invasivo per ora, ma c’è un certo fermento, ecco. Per ora nessuno parla apertamente di chiusure totali, però tutto dipenderà da come evolverà la situazione. Intanto, il consiglio delle autorità è sempre lo stesso: prudenza, attenzione e rispetto delle indicazioni. Al momento non c’è nessun allarme e i numeri sono perfettamente in linea con la situazione degli anni scorsi, quindi non sono previsti lockdown o green pass.