Nuovo decreto della Meloni: se hai un auto sarai costretto a pagare | Ti presenta il conto una volta l’anno

Giorgia Meloni (Rai - youtube screenshot) - www.managementcue.it
Una nuova norma porta una spesa ancora più salata, con un impatto concreto su milioni di automobilisti italiani.
Possedere un’auto oggi è quasi come avere un abbonamento mensile… infinito. Tra carburante, assicurazioni, bolli e chi più ne ha più ne metta, ogni anno sembra esserci una nuova voce da aggiungere alla lista. E c’è un’altra spesa che non si può proprio evitare.
Non importa se usi l’auto ogni giorno o una volta ogni due mesi: va fatta e basta. Quando si parla di regole nuove, leggi o decreti vari che riguardano il mondo delle auto, l’orecchio lo si tende subito. Non tanto per curiosità, quanto per capire subito se e quanto ci toccherà pagare.
Soprattutto in un periodo dove ogni spesa in più può fare la differenza. Ultimamente, poi, sembra che ogni volta che si sente “nuovo decreto” si possa già iniziare a mettere mano al portafoglio. Certo, molte delle modifiche che vengono fatte hanno lo scopo – almeno teoricamente – di migliorare la sicurezza su strada.
Ma spesso il risultato è solo che chi guida si ritrova a sborsare qualcosa in più, magari senza nemmeno capirne fino in fondo il motivo. È un equilibrio delicato quello tra ciò che è necessario e ciò che sembra solo un altro rincaro mascherato.
Cosa troverai in questo articolo:
Malumori degli automobilisti
E ogni volta che viene anche solo ipotizzato un cambiamento a una regola che riguarda milioni di automobilisti, il malumore inizia a serpeggiare. E come dargli torto? L’auto è indispensabile per tantissime persone, e ogni nuova spesa obbligatoria è vista come un altro ostacolo, una tassa travestita. A prescindere da quali siano le intenzioni dietro il provvedimento.
E saltare questa spesa, inoltre, non conviene per niente. Le multe partono da 173 euro e arrivano a superare i 600, con il rischio di vedersi bloccare l’auto. E se si insiste, si finisce con sanzioni più pesanti, fermi e perfino la confisca. Ecco perché ogni piccolo aumento, anche se può sembrare irrilevante, viene percepito come una vera e propria “stangata”.
Una modifica scritta nero su bianco
Questa volta la novità riguarda proprio la revisione. Sì, quella che si fa ogni due anni (o ogni anno, se si ha un veicolo speciale tipo taxi, bus o ambulanze). Come riporta lautomobile.aci.it, dal 1° gennaio 2026 la tariffa salirà a 88,20 euro. Al momento siamo fermi a 79,02, quindi parliamo di un aumento secco di 9,18 euro. Pochi spicci? Dipende dai punti di vista.
Tutto nasce da un emendamento – il 7.0.1 – infilato nel disegno di legge 1337/2024. È legato al solito decreto Milleproroghe, e l’aumento dovrebbe scattare dopo il 31 dicembre 2025. Il Ministero delle Infrastrutture, assieme a quello dell’Economia, dovrà ufficializzare la cosa con un decreto, ma di fatto il meccanismo è già pronto a partire.