Stellantis dice addio alla sua auto ad idrogeno

Addio al progetto (facebook.com/Stellantis) - www.managementcue.it
Stellantis comunica la cessazione della produzione di veicoli a idrogeno per concentrarsi su soluzioni elettriche e ibride.
Il futuro dell’industria automobilistica appare nuovamente orientarsi verso un’altra direzione, diversa dall’idrogeno.
Lo riportano, fra gli altri, Il Sole 24Ore, The Sun, Le Monde e il Financial Times: Stellantis, grande azienda formata dalla fusione tra PSA e FCA, ha scelto di fermare lo sviluppo del programma di automobili a idrogeno.
Un progetto che fino a poco tempo fa appariva imminente per una produzione su larga scala, adesso viene scartato per un altro tipo di lavoro.
La decisione rappresenta un cambiamento significativo e conclusivo verso l’elettrico e l’ibrido, abbandonando qualsiasi aspettativa di un rilevante apporto dell’idrogeno nel breve e medio periodo.
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I motivi dell’addio
Il 16 luglio 2025, Stellantis ha annunciato ufficialmente l’abbandono del programma di sviluppo relativo ai veicoli commerciali leggeri a celle a combustibile a idrogeno, cancellando così la produzione programmata dei nuovi furgoni “Pro One” presso gli stabilimenti di Hordain (Francia) e Gliwice (Polonia). Il COO Jean-Philippe Imparato ha affermato che, a suo avviso, “il mercato dell’idrogeno è ancora di nicchia e non presenta prospettive di sostenibilità economica nel breve periodo“. La scelta è supportata da impegni definiti: non ci saranno effetti sui posti di lavoro negli impianti interessati e le risorse di Ricerca e Sviluppo saranno trasferite verso piattaforme elettriche e ibride.
Stellantis ha giustificato la sua decisione menzionando alcuni ostacoli principali: investimenti notevoli non supportati da una domanda attuale; una rete di rifornimento per veicoli a idrogeno in Europa ancora insufficiente; e incentivi non adeguati per incoraggiare l’acquisto da parte dei consumatori. L’azienda principale del gruppo adotta attualmente una visione condivisa da numerosi concorrenti: sebbene l’idrogeno sia valido per mezzi pesanti e industriali, non risulta convincente nel settore dei veicoli leggeri, dove l’elettrico, invece, si adatta meglio alle normative e ai costi operativi.
Normative e scenari
Come riportano le fonti, Stellantis era il partner principale del progetto Symbio, in collaborazione con Michelin e Forvia (Faurecia): per Stellantis, ciò rappresentava fino all’80% del fatturato. Il prelievo dei fondi potrebbe compromettere la stabilità finanziaria e operativa dell’iniziativa, la quale è ora costretta a riorganizzarsi senza il supporto dell’industriale, con apprensione per la stabilità del progetto e il destino dei lavoratori coinvolti. Questa partenza segna un elemento importante nel cambiamento del modello energetico nell’industria automobilistica: l’importanza della mobilità elettrica e ibrida, sostenuta dalle severe normative dell’UE riguardo alle emissioni di CO₂, appare ora dominante.
A differenza di altri produttori—come BMW, Toyota e Hyundai—che rimangono ottimisti sull’idrogeno per segmenti particolari, Stellantis ha preferito concentrarsi immediatamente sulla soluzione più veloce e finanziariamente sostenibile. Il messaggio per l’intero settore è ormai chiaro: bisogna concentrarsi su sistemi comprovati, infrastrutture in sviluppo e modelli economicamente sostenibili. Per Symbio e per il settore dell’idrogeno, tuttavia, i percorsi futuri appaiono più complessi e difficili.