Licenziati per far spazio all’IA che avevano contribuito a creare: il caso Candy Crush

Illustrazione di Candy Crush (Canva FOTO) - managementcue.it

Illustrazione di Candy Crush (Canva FOTO) - managementcue.it

Purtroppo, la situazione non è delle migliori. L’AI toglie effettivi posti di lavoro a coloro che avevano contribuito proprio a crearla.

Negli ultimi giorni, un’ondata di preoccupazione ha colpito il mondo del game design, soprattutto attorno allo studio King, celebre per Candy Crush. Sicuramente avrete sentito almeno una volta il nome del gioco. Secondo quanto riportato da più fonti, come Mobile Gamer, l’azienda starebbe tagliando circa 200 posti di lavoro.

Una notizia che, da sola, farebbe comunque rumore, ma la situazione è ancora più complessa. Il vero punto dolente è che molti di questi lavoratori sarebbero stati rimpiazzati dagli stessi strumenti di intelligenza artificiale che avevano contribuito a progettare. Una situazione paradossale!

Il team di Farm Heroes Saga, con sede a Londra, sembra essere tra i più colpiti: circa la metà del personale, inclusi alcuni ruoli chiave nella leadership, sarebbe in uscita.

Alcuni dipendenti, come riportato da Mobile Gamer, parlano di decisioni arbitrarie e del fatto che chi ha espresso malumore interno, o critiche verso le dinamiche aziendali, sia finito nel mirino delle risorse umane.

Una situazione paradossale

Fino ad ora, non si hanno notizie certe. L’organigramma definitivo verrà presentato solo a settembre, dopo le trattative con i sindacati. L’estate, per molti, sarà un periodo di sospensione e incertezza.Secondo quanto riportato da MobileGamer, i tagli interesserebbero soprattutto profili intermedi: designer, UX writer e narratori. Figure che, fino a quel momento, sono state molto importanti.

In particolare, a essere a rischio sono quei team che avevano lavorato alla creazione di strumenti IA pensati per ottimizzare le attività quotidiane. Ora, paradossalmente, proprio quegli strumenti starebbero prendendo il loro posto. E a tal proposito agiranno i sindacati, questo perché è paradossale essere sostituiti proprio da uno strumento che hanno sviluppato.

Illustrazione di un licenziamento (Canva FOTO) - managementcue.it
Illustrazione di un licenziamento (Canva FOTO) – managementcue.it

Non è solo una questione di licenziamenti

Come riportato da Mobile Gamer e da GG Forem, i malumori non riguardano solo i licenziamenti, ma anche la gestione interna. C’è chi parla di un clima tossico, di ristrutturazioni continue e di un dipartimento HR poco attento al benessere reale del personale. Le fonti affermano che, molti dei licenziamenti, non sarebbero nemmeno basati su criteri professionali, ma su dinamiche interne legate a proteste o commenti espressi nei canali aziendali.

Nulla di tutto ciò è confermato, ma la situazione comunque ha preso una brutta piega. Secondo GG Forem e Mobile Gamer, in un recente sondaggio interno, condotto prima dell’annuncio dei tagli, aveva già segnalato un forte calo del morale. Dopo le notizie delle ultime settimane, è difficile immaginare un’inversione di tendenza.