Per mollare il lavoro ti bastano 15 anni: con la nuova legge puoi rilassarti e goderti la vita | Ma attenzione, non tutti possono approfittare

Pensionato (Canva foto) - www.managementcue.it
Andare in pensioni dopo appena 15 anni è possibile: il segreto che lo Stato non vuole che tu conosca, scopri i dettagli.
L’idea di lasciare il lavoro presto è una di quelle che accendono subito la fantasia. Chi non ha mai immaginato di svegliarsi senza l’obbligo di timbrare il cartellino e con il tempo libero davanti? Negli ultimi tempi, sui social circolano post e video che promettono scenari simili, parlando di pensione con soli 15 anni di contributi. Una possibilità che, a prima vista, sembra un biglietto d’uscita anticipato per tutti.
Ma dietro questa prospettiva si nasconde una realtà molto più selettiva. Non è una regola nuova né una riforma appena approvata: le eccezioni di cui si parla esistono da decenni e non riguardano la maggior parte dei lavoratori. Ciononostante, il fascino di una via breve verso la pensione resta forte e alimenta discussioni e speranze.
Come spesso accade, la comunicazione social punta più sull’effetto sorpresa che sulla precisione. Per esempio, come dice il post Instagram di “La_pensione_per_te”, l’attenzione si concentra sul numero magico “15”, senza chiarire subito i requisiti stringenti.
Le deroghe previste non sono una scorciatoia universale, ma una finestra riservata a determinate categorie e condizioni. Prima di lasciarsi andare all’entusiasmo, serve conoscere esattamente chi può beneficiarne e in quali circostanze.
Cosa troverai in questo articolo:
Tra regole generali e aperture speciali
Il sistema pensionistico italiano, per la pensione di vecchiaia ordinaria, prevede di norma almeno 20 anni di contributi e un’età di 67 anni. È una soglia costruita per garantire equilibrio tra contributi versati e assegni erogati. Questo rende le eccezioni sui 15 anni ancora più interessanti agli occhi di chi sogna un ritiro anticipato.
In realtà, queste eccezioni sono rare e si basano su norme storiche, come la “Legge Amato” del 1992. La loro esistenza ha creato una sorta di “leggenda urbana” previdenziale: molti pensano che esista oggi una nuova legge che offra questa opportunità a chiunque, ma non è così.
I veri requisiti per la pensione con 15 anni
Per accedere alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi bisogna rientrare in specifiche condizioni. Una riguarda chi ha maturato tutti i 15 anni entro il 31 dicembre 1992, compresi contributi volontari, figurativi, riscatti o periodi esteri, purché versati nelle gestioni Inps ammesse.
Un’altra possibilità è per chi ha ottenuto l’autorizzazione al versamento volontario prima di quella stessa data, anche senza aver ancora completato i versamenti. C’è poi la deroga per lavoratori dipendenti con almeno 25 anni di anzianità assicurativa e 10 anni di lavoro discontinuo (meno di 52 settimane l’anno). Si tratta di regole già in vigore da oltre trent’anni, rivolte a una platea ristretta e non destinate ad ampliarsi.