Sospensione della patente e decurtazione di 10 punti: con il nuovo metodo ti fanno piangere | La multa arriva a 1500€

Uomo disperato in auto (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Uomo disperato in auto (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Un nuovo dispositivo rivoluziona i controlli sulla strada: ora basta questo errore per rischiare davvero grosso.

Guidare bene non significa soltanto non correre. Anche rispettando i limiti, i pericoli restano sempre dietro l’angolo. Spesso gli incidenti non dipendono dalla velocità, ma da distrazioni o da manovre fatte male, quelle che un autovelox tradizionale non registra. Per questo servono strumenti diversi, più intelligenti, capaci di cogliere situazioni che normalmente sfuggono.

Negli ultimi anni molte città stanno puntando su tecnologie innovative, non pensate solo per sanzionare, ma anche per ridurre i rischi. L’obiettivo è chiaro: non fermarsi al tachimetro, ma osservare lo stile di guida reale. Basta infatti una sterzata improvvisa o un gesto azzardato nel momento sbagliato per trasformare un tragitto tranquillo in un pericolo concreto. Da qui nasce l’idea di strumenti più attenti, capaci di “leggere” la strada con precisione.

Capita a tanti di rallentare appena vedono un autovelox, per poi accelerare subito dopo. È un’abitudine diffusa, ma che può risultare pericolosa, soprattutto in tratti complessi. Ecco perché si stanno testando dispositivi che non si limitano a misurare la velocità, ma che riescono a intercettare comportamenti rischiosi, specie dove la visuale è ridotta o gli spazi di manovra sono stretti.

Le zone più difficili, come curve secche, dossi ciechi o lunghi rettilinei senza visibilità, sono diventate veri e propri laboratori all’aperto. Qui si sperimentano sistemi in grado di individuare errori di guida che i vecchi occhi elettronici non sono mai riusciti a catturare. Lo scopo è sempre lo stesso: fermare le manovre pericolose prima che accada l’irreparabile.

La tecnologia che cambia le regole

Si chiama SV3, ma in molti lo conoscono già come “sorpassometro”. È il dispositivo destinato a rivoluzionare i controlli: non si limita a rilevare la velocità, ma registra anche i sorpassi vietati, quelli eseguiti nei punti più pericolosi come curve cieche o tratti con visibilità ridotta. Grazie a sensori integrati nell’asfalto e a telecamere ad alta precisione, riesce a documentare l’infrazione con un filmato di 15 secondi inviato direttamente alle forze dell’ordine.

Non è però un apparecchio che si trova ovunque: la sua installazione richiede l’autorizzazione del Prefetto e viene effettuata solo in aree ad alto rischio, già segnate da incidenti o sorpassi frequenti. Un caso concreto è quello della SS18 ad Acquappesa, in Calabria, dove dall’inizio di agosto è attivo il modello più recente, capace di riprendere ogni dettaglio e inviare subito i dati alle autorità. Lo ha riportato La Stampa, sottolineando anche l’entità delle sanzioni.

Sorpasso (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Sorpasso (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Quando la multa diventa pesantissima

Attenzione però: essere sorpresi a sorpassare dove non è consentito può costare molto caro. In alcuni casi la sanzione supera i 1.300 euro. Tutto dipende dalla gravità e dal contesto. In città si parte da 42 euro e due punti decurtati, ma sulle strade extraurbane la cifra può salire fino a 345 euro con tre punti. Nei tratti più rischiosi, come curve o dossi, si arriva a 666 euro, con dieci punti in meno e sospensione della patente da uno a tre mesi.

Se poi il sorpasso è considerato equiparabile alla guida contromano, allora la multa può superare i 1.300 euro. In ogni caso, chi riceve la sanzione può verificare la regolarità dell’impianto — autorizzazioni, omologazioni e decreti inclusi — e presentare ricorso: entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 al Prefetto. Ma intanto, il verbale arriva.