In pensione dopo soli 15 anni di lavoro: loro riposano e noi li paghiamo | L’INPS vicina al collasso

Quanti pensionati ci sono in Italia, quanto spendiamo e perché le baby pensioni continuano a pesare sul bilancio pubblico. (Canva Foto) - managementcue.it
Quanti pensionati ci sono in Italia, quanto spendiamo e perché le baby pensioni continuano a pesare sul bilancio pubblico.
In Italia ci sono quasi 18 milioni di pensioni in pagamento. Di queste, il 76% sono previdenziali, il 24% assistenziali. L’INPS gestisce la maggior parte degli assegni, con un impatto diretto sul bilancio pubblico. Il sistema si basa sulla ripartizione: chi lavora oggi paga chi è già in pensione.
Il 53% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Circa 4,2 milioni di pensionati ricevono integrazioni al minimo. L’importo medio mensile è di 1215 euro. Le pensioni anticipate sono più ricche: superano i 2000 euro. Quelle di vecchiaia si fermano sotto i 1000.
Nel 2024 l’INPS liquida 890 mila nuove pensioni. Le nuove pensioni si distribuiscono tra vecchiaia, anticipate, superstiti e invalidità, con una prevalenza delle prime due. Il flusso in uscita cresce, mentre i nuovi ingressi nel mondo del lavoro non compensano.
Le donne ricevono il 52% delle pensioni, ma l’importo medio è inferiore rispetto agli uomini. Le pensioni di invalidità sono 874 mila, quelle ai superstiti oltre 4 milioni. Le prestazioni assistenziali superano i 4 milioni. Come funziona?
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Differenze Nord e Sud Italia
Il Nord Italia concentra il 48% delle pensioni. Il Sud e le Isole il 31%. Il Centro il 19%. Lo 0,8% va a residenti all’estero. La spesa pensionistica supera i 250 miliardi di euro l’anno. Il sistema è sotto pressione per l’invecchiamento della popolazione.
Il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati si abbassa. Oggi ci sono circa 1,4 lavoratori per ogni pensionato. Nel 2004 erano 2,2. La natalità è in calo, l’età media cresce. Il sistema previdenziale italiano è tra i più generosi d’Europa, ma meno sostenibile. Chi sono i baby pensionati?
Gli ultimi dati
Le baby pensioni nascono nel 1973 con il governo Rumor. Bastavano 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli, 20 anni per gli statali, 25 per i dipendenti degli enti locali. Il pensionamento anticipato riguarda solo il settore pubblico. Le prime erogazioni partono nel 1981. Chi ha avuto accesso a questa formula lascia il lavoro a meno di 40 anni. Oggi ha tra i 75 e gli 85 anni e continua a ricevere l’assegno.
L’età media al momento del pensionamento è di 36,4 anni per gli uomini e 39,5 per le donne. L’importo medio mensile è di circa 1525 euro. In Italia ci sono ancora oltre 500 mila baby pensionati. Alcuni ricevono la pensione da più di 40 anni. La spesa annua supera i 7 miliardi di euro. La notizia è stata segnalata anche dal profilo Instagram @poggileonardo_finanza in un video pubblicato il 15 agosto e ripresa da testate come Il Sole 24 Ore. Chi ha preso la baby pensione è nato tra il 1940 e il 1955. Ha smesso di lavorare prima dei 40 anni.