Perdi la pensione a causa di tuo marito: in questo caso lo Stato non ti sgancia più un euro | Per legge possono lavarsene le mani

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Coppia in pensione (Canva foto) - www.managementcue.it

Pensione a rischio a causa del coniuge: lo Stato non vuole darti un centesimo, hai perso tutti i contributi.

Superata la soglia dei 60 anni, molti iniziano a chiedersi se avranno abbastanza per vivere dignitosamente. Chi non ha versato contributi o ne ha pochissimi prova spesso un senso di smarrimento, come se il proprio futuro fosse appeso a un filo sottile e fragile.

Il dubbio più grande riguarda chi non ha una carriera contributiva alle spalle. Cosa succede a chi arriva a 67 anni senza versamenti sufficienti? L’idea di restare senza alcun aiuto statale genera timore, soprattutto per chi non ha risparmi o un sostegno familiare su cui contare.

Molti pensano che senza contributi non ci sia alcuna alternativa, altri credono che lo Stato offra comunque una forma di tutela. Carmine Buonomo, nel suo post su Instagram, parte proprio da queste incertezze per spiegare in modo chiaro cosa può accadere in concreto.

L’età avanza e con essa la necessità di avere certezze economiche. Sapere se si ha diritto o meno a un sostegno diventa fondamentale, non solo per programmare il futuro, ma anche per vivere il presente con maggiore serenità.

Cosa prevede davvero lo Stato

Molti non lo sanno, ma anche senza contributi esiste una possibilità. Non si parla di pensione di vecchiaia, bensì dell’assegno sociale, una prestazione economica che lo Stato riconosce a chi ha compiuto 67 anni e si trova in difficoltà. È un aiuto diverso, basato non sul lavoro svolto ma sulla situazione economica della persona e della sua famiglia.

I requisiti sono molto precisi: serve la residenza continuativa in Italia da almeno dieci anni e, soprattutto, non bisogna superare determinate soglie di reddito. È un punto cruciale, perché non basta avere l’età giusta: l’assegno viene erogato solo se le condizioni economiche lo giustificano.

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Coppia di pensionati (Canva foto) – www.managementcue.it

Il ruolo decisivo del reddito familiare

Qui entra in gioco un aspetto spesso sottovalutato. L’importo dell’assegno sociale – che per il 2025 può arrivare a circa 538 euro al mese per 13 mensilità– dipende strettamente dal reddito. Se una persona vive da sola, la soglia è diversa rispetto a chi è sposato. E proprio il reddito del coniuge può fare la differenza.

Se il marito o la moglie guadagnano troppo, il diritto può sfumare. È questo il nodo che sorprende molti: non conta solo la propria condizione personale, ma anche quella del partner. In pratica, chi non ha contributi e potrebbe sperare nell’assegno rischia di non riceverlo perché il reddito familiare supera i limiti fissati dalla legge. Una realtà che lascia l’amaro in bocca a più di qualcuno.