Premi un pulsante e loro ti svuotano il conto: con una sola mail ti rovinano | Perdi per sempre i tuoi soldi

Scopri come agiscono i truffatori al bancomat e quali tecniche usano per sottrarre denaro senza lasciare tracce. (Canva Foto) - managementcue.it
Scopri come agiscono i truffatori al bancomat e quali tecniche usano per sottrarre denaro senza lasciare tracce.
Controlli lo sportello, inserisci la carta, aspetti le banconote, ma qualcosa non funziona. Il display lampeggia, il rumore cambia, la tensione sale. Ti guardi intorno, senti gli occhi addosso, non sai se continuare. Il bancomat sotto casa sembra sicuro, ma oggi non ti convince.
Lo skimmer non si vede, ma lavora. La graffetta blocca il meccanismo, il truffatore aspetta dietro l’angolo. Pensi a un guasto, lasci lo sportello, perdi il denaro. Basta un gesto, una distrazione, un secondo. Il furto non fa rumore, ma svuota il conto.
Il messaggio sullo schermo sembra normale. Parla di errore, invita a riprovare, chiede pazienza. Segui le istruzioni, ma qualcosa non torna. Il guasto diventa sospetto, il dubbio cresce. Ti fermi, osservi, ma non capisci dove sta l’inganno.
Segnali l’anomalia, chiami la banca, chiedi spiegazioni. L’operatore risponde, apre la pratica, promette verifica. Ma il rimborso non arriva, il tempo passa, il conto resta vuoto. Ti resta solo la denuncia, ma intanto il danno è fatto. Cosa succede?
Cosa troverai in questo articolo:
Le truffe al bancomat
Le truffe al bancomat si moltiplicano. I criminali usano dispositivi nascosti per clonare le carte. Lo skimmer registra i dati magnetici e il codice segreto. Alcuni bancomat non rilevano l’alterazione. Il cliente preleva, ma il truffatore agisce dopo. Le vittime scoprono il furto solo con l’estratto conto.
Un’altra tecnica usa oggetti semplici. La graffetta blocca l’uscita delle banconote. Il cliente pensa a un guasto, lascia il bancomat, il truffatore interviene. I modelli più vecchi non recuperano il denaro non ritirato. Un’altra truffa gira sui social.
La nuova truffa
Nel video pubblicato come post sul profilo Instagram @angelogrecoofficial lo scorso 29 agosto, Angelo Greco spiega: “L’email assai credibile, c’è il logo Pago Pa, un linguaggio burocratico, un finto numero di protocollo che ti comunica che c’è una multa non pagata, di solito intorno ai 200 euro”. La truffa continua: “e ti invita chiaramente a saldare subito l’importo tramite un comodo pulsante, ma quel pulsante è proprio il cuore dell’inganno. Non ti porta certo sul sito ufficiale di Pago Pa, ma su una pagina clone controllata dai criminali” spiega l’esperto.
Come riconoscere la falsa mail? Angelo Greco indica i segnali: “L’email è piena di campanellini d’allarme se sai dove guardare. Primo, questa email usa la paura e l’urgenza, ti minaccia dicendo che se non paghi entro 72 ore la multa raddoppia e ti tolgono i punti della patente. Secondo, cita leggi inesistenti. L’avvocato svela un accorgimento: “I truffatori possono falsificare il nome che vedi, cioè Pago Pa, ma non possono nascondere il vero indirizzo email da cui scrivono”.