“La seconda epidemia d’Italia”: nuovi focolai e città bloccate | Il paese si ferma di nuovo
        Uomo ricoverato in ospedale (Canva foto) - www.managementcue.it
La seconda epidemia d’Italia: arrivano i primi focolai nelle città italiane, tutto si sta fermando. Cosa sta succedendo.
Negli ultimi anni, ogni volta che si è parlato di “epidemia”, la mente è corsa subito al Covid. Mascherine, tamponi, vaccini: immagini che hanno segnato la vita di tutti. Quelle settimane di chiusure e restrizioni hanno lasciato un segno profondo e hanno cambiato il nostro modo di guardare alla salute collettiva.
Oggi, però, il timore non arriva più da un virus respiratorio, ma da un insetto che conosciamo fin troppo bene: la zanzara tigre. Il caldo e le estati sempre più lunghe hanno trasformato questo piccolo insetto in un ospite stabile, capace di trasmettere malattie che fino a poco tempo fa sembravano lontane dal nostro Paese.
In passato la speranza era affidata ai vaccini, considerati il vero punto di svolta contro il Covid. Stavolta è diverso: non esiste una profilassi che possa prevenire l’infezione. La battaglia si gioca sul terreno della prevenzione quotidiana, nei gesti semplici e apparentemente banali che ciascuno può fare per ridurre i rischi.
Per questo gli esperti insistono tanto sull’attenzione ai ristagni d’acqua. Non si tratta di allarmi esagerati, ma di piccole azioni concrete che, sommate, possono evitare la diffusione di nuove malattie. In fondo, anche svuotare un sottovaso o coprire un secchio d’acqua diventa un modo per proteggere la propria comunità.
Cosa troverai in questo articolo:
Casi sospetti e misure preventive
La nuova emergenza è partita il 6 agosto, quando all’Irccs «Sacro Cuore» di Negrar, nel Veronese, è stato diagnosticato il primo caso autoctono di Chikungunya in una donna di 64 anni. Poche ore dopo è arrivata la conferma di un secondo caso, in una 39enne, e da lì i numeri hanno iniziato a crescere.
Ad oggi i contagi sono 46, tutti nella provincia di Verona. L’ultimo è stato registrato il 13 settembre a Isola della Scala, dove le autorità hanno immediatamente disposto una disinfestazione a tappeto. Qui l’attenzione è altissima anche per un altro motivo: a breve dovrebbe aprirsi la «Fiera del Riso», evento attesissimo che adesso rischia di slittare.

Un’epidemia che preoccupa la regione
Le istituzioni parlano già di epidemia: è la seconda in Italia dopo quella che aveva colpito Carpi, in Emilia Romagna, con un centinaio di casi. In Veneto, Regione e Istituto superiore di sanità hanno avviato disinfestazioni straordinarie nei luoghi di maggiore afflusso, ricordando ai cittadini che serve la collaborazione di tutti.
Come racconta anche il post Instagram del Corriere, le attenzioni riguardano persino i cimiteri: l’acqua nelle fioriere diventa un habitat perfetto per le larve di zanzara tigre. Per questo l’Usl Scaligera ha invitato a sostituirla con la sabbia, «che non favorisce la rinascita del virus». Una soluzione semplice, ma che può fare davvero la differenza.
