Devi dargli l’eredità anche se non vuoi: non importa cosa hai scritto sul testamento | Si prenderanno comunque una fetta

Nonno e nipote

Nonno e nipote eredità (Canva foto) - www.managementcue.it

Cosa prevede la legge italiana su quella parte dell’eredità che non puoi sottrarre a figli, coniuge o genitori.

Quando si pensa a un’eredità, viene naturale immaginare che chi lascia i propri beni abbia libertà assoluta di decidere a chi destinarli. La realtà, però, è diversa: la legge italiana stabilisce dei paletti precisi e impedisce di escludere completamente alcune persone vicine. È qui che nasce l’idea, spesso sorprendente, che anche se non vuoi, sei obbligato a lasciare loro qualcosa.

I soggetti tutelati dalla normativa sono chiamati legittimari. Si tratta dei figli, del coniuge e, in alcuni casi, dei genitori. A loro spetta sempre una parte minima dell’eredità, detta “quota di legittima”. Questa porzione non può essere toccata né con un testamento, né con donazioni fatte in vita che riducano ciò che gli spetta di diritto.

Se un testamento dovesse ignorare del tutto un legittimario, la legge mette a disposizione strumenti di tutela. Esiste infatti l’azione di riduzione, con cui chi è stato escluso può chiedere che vengano ristabiliti i propri diritti. In questo modo, il volere del defunto trova un limite invalicabile, fissato dalla legge stessa.

La percentuale spettante cambia in base alla composizione familiare. La presenza di un coniuge, di uno o più figli, oppure l’assenza di entrambi ma con ascendenti ancora in vita, determina quanto debba essere riservato. Anche eventuali donazioni e debiti incidono sui calcoli, rendendo la materia più complessa di quanto possa sembrare a prima vista.

La legge e i limiti al testamento

Lo studio legale Ottaviano, in un post pubblicato su Instagram, ha chiarito un concetto chiave: nessun testamento può cancellare del tutto la quota dei legittimari. Anche se il defunto avesse espresso la volontà di lasciare tutto a una sola persona, la legge interviene per tutelare chi ha diritto alla quota di riserva.

Il messaggio è netto: “qualunque testamento che ignori un figlio o il coniuge non ha effetto per la parte che viola la quota legittima”. Significa che, in presenza di un’eredità lesa, gli eredi esclusi possono agire legalmente per ottenere ciò che spetta loro. Lo strumento resta sempre l’azione di riduzione, che ristabilisce l’equilibrio imposto dal codice civile.

Eredità
Legge sull’eredità (Canva foto) – www.managementcue.it

Quando la volontà non basta

È importante capire che non tutta la libertà testamentaria viene annullata: resta sempre la cosiddetta quota disponibile, ossia la parte che il testatore può destinare liberamente. Solo ciò che eccede i limiti della riserva può essere contestato e ridotto dagli eredi legittimari, rendendo così inefficace parte del testamento.

Anche le donazioni effettuate in vita rientrano nel calcolo. La cosiddetta “riunione fittizia” serve proprio a ricostruire il patrimonio complessivo, considerando regali e trasferimenti fatti dal defunto prima della sua morte. Se queste operazioni riducono la quota dei legittimari, la legge garantisce loro la possibilità di intervenire e farla rispettare.