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Come togliere un pignoramento dalla busta paga? La via legale indicata da Gianmario Bertollo

Ricevere lo stipendio e vederlo decurtato: per milioni di italiani, è una scena che si ripete ogni mese.

Siamo di fronte al pignoramento dello stipendio, non un’ipotesi remota, ma un evento sempre più frequente. Soprattutto in un periodo in cui il costo della vita nel nostro paese cresce e le difficoltà economiche si accumulano per milioni di famiglie italiane.

Si parte da un debito non saldato, da una cartella esattoriale ignorata e in pochi passi ci si ritrova a non sapere come arrivare a fine mese.

Ma il problema è ben più profondo di questo.

Perché chi subisce un pignoramento entra in una spirale pericolosa fatta di ansia e precarietà. Una spirale dove la salute mentale e la vita familiare ne risentono, spesso senza sapere che esiste una possibilità concreta per uscire da questa trappola.

Qui vogliamo parlare proprio di questa possibilità: scopriremo come togliere un pignoramento dalla busta paga e quando è possibile farlo. Senza scorciatoie, ma con una strada legale e concreta: quella indicata da Gianmario Bertollo, professionista del sovraindebitamento, che dal 2016 ha aiutato oltre 400 famiglie italiane a liberarsi dai debiti e ricominciare da capo, in modo legale.

Come togliere un pignoramento in busta paga: si può fare davvero?

È la domanda che, probabilmente, si ripete chi si trova con la busta paga decurtata ogni mese.

C’è un modo per fermarlo? Per riprendere il controllo della propria vita economica?

Anche se è difficile riuscirci, è importante non lasciarsi prendere solo dallo sconforto ma sapere che una via legale per uscire dalla situazione esiste. Ma non esistono scorciatoie.

 

I consigli trovati online o passati di bocca in bocca spesso tendono a distorcere la realtà. Un esempio?

Molti cittadini pensano che il pignoramento della busta paga non possa superare il quinto dello stipendio, ma non è sempre così.

La trattenuta può variare sensibilmente in base a diversi fattori: il tipo di debito (privato o fiscale), il numero di pignoramenti già attivi, il livello di reddito e, soprattutto, chi è il creditore.

Questo per dire che ogni caso fa storia a sé e prima di capire come bloccare un pignoramento dello stipendio, è fondamentale comprendere se si tratti di un episodio isolato o sia la spia di un problema più profondo.

Infatti, se ci sono altri debiti in sospeso, rate insostenibili, avvisi di nuove azioni in arrivo, il vero problema potrebbe non essere il singolo pignoramento, ma una situazione di sovraindebitamento.

In questi casi, cercare di tamponare un pignoramento rischia solo di far perdere ulteriore tempo e denaro, senza affrontare il cuore del problema.

L’unico punto fermo resta agire nel rispetto della legge

Ogni situazione di pignoramento ha le sue cause, i suoi numeri, la sua storia. Ma c’è una costante che non cambia mai: solo una strategia legale, costruita su misura, può davvero offrire una via d’uscita.

La strategia legale di cui parliamo qui è la Legge 3/2012, le cui procedure oggi sono integrate nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Creata per affrontare una crisi da sovraindebitamento, è pensata come un supporto concreto per chi non riesce più a ripagare i propri debiti.

Non si tratta di una scorciatoia per azzerare i debiti in modo automatico, ma ha l’obiettivo di trovare un punto di equilibrio realistico tra quanto dovuto e ciò che il debitore è davvero in grado di restituire.

Tuttavia, molte persone restano immobili, paralizzate dalla paura di peggiorare le cose.
Ma è proprio il silenzio a far precipitare la situazione: ogni giorno in più può significare un nuovo atto giudiziario, un ulteriore blocco sul conto, un’altra quota di stipendio che sparisce.

Esiste una via d’uscita, ma bisogna percorrerla con consapevolezza, affidandosi a chi conosce davvero la materia. Solo professionisti esperti possono valutare se ci sono i presupposti per applicare correttamente la legge e costruire un piano sostenibile.

Dalla parte dei debitori onesti c’è Gianmario Bertollo, per ripartire in modo pulito

Quando si parla di debiti, pignoramenti e soluzioni concrete, le parole contano solo se accompagnate da esperienza e risultati. In questo caso, il nome di Gianmario Bertollo è un punto di riferimento come uno dei massimi esperti italiani in materia di sovraindebitamento.

Da oltre dieci anni studia, applica e divulga le opportunità offerte dalla Legge 3/2012 – le cui procedure oggi sono integrate nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – a tutela dei cittadini onesti sommersi dai debiti.

Ha fondato Legge3.it, una realtà oggi composta da oltre 60 professionisti del sovraindebitamento che applicano un metodo strutturato ed etico che ha già risollevato più di 400 famiglie italiane.

Gianmario Bertollo e il suo team affrontano ogni caso partendo da un’analisi approfondita e realistica della situazione debitoria. Nessuna promessa facile, nessuna illusione: si procede solo se esistono davvero le condizioni per costruire una strategia legale solida, che abbia concrete possibilità di essere accolta in tribunale.

È questo approccio trasparente e responsabile che li ha portati ad offrire la garanzia “soddisfatti o rimborsati”, unica nel settore. Se non ci sono le basi per agire, il caso viene bloccato fin dall’inizio, evitando al cliente ulteriori spese e delusioni. Ma se il percorso viene avviato, è perché ci sono ottime ragioni per credere che il giudice lo approverà.

Proprio per questo, ti consigliamo di approfondire sul sito di Gianmario Bertollo come togliere un pignoramento dalla busta paga e affrontare un’eventuale situazione di sovraindebitamento affidandoti a un professionista competente.

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Redazione