Carta dedicata a te, un’altra truffa: non basta l’ISEE basso per avere il bonus | Se le inventano tutte pur di non pagare

Giorgia Meloni (Giorgia Meloni/Facebook foto) - www.managementcue.it
Quando l’annunciato aiuto diventa miraggio: storie di esclusi che alimentano sospetti. Cos’è successo con la Carta dedicata a te.
Tra i vari strumenti messi in campo per sostenere le famiglie, ce n’è uno che negli ultimi mesi ha fatto molto discutere. Doveva essere una misura semplice, pensata per chi vive in condizioni difficili, ma invece ha lasciato dietro di sé più dubbi che certezze. La sua distribuzione ha alimentato malcontento e ha sollevato interrogativi sul reale funzionamento.
Molti cittadini raccontano di aver atteso invano risposte che non sono mai arrivate. Nonostante i requisiti sembrassero rispettati, i nomi di tanti non comparivano nelle liste dei beneficiari. Il risultato è stato un diffuso senso di esclusione, amplificato da testimonianze condivise sui social.
In mezzo a queste storie si percepisce una frattura tra ciò che viene annunciato e ciò che realmente si concretizza. Chi aveva riposto fiducia in un sostegno concreto, spesso si è ritrovato di fronte a un muro di burocrazia e procedure poco trasparenti. La conseguenza? Una sensazione di smarrimento, che si traduce in critiche sempre più forti.
Il tema, infatti, non riguarda solo i soldi in sé, ma anche la fiducia nei meccanismi che dovrebbero garantire equità. Se un aiuto economico viene presentato come diritto, ma poi non raggiunge gli aventi bisogno, a venir meno non è solo il beneficio materiale, ma anche la credibilità di chi lo ha promosso.
Cosa troverai in questo articolo:
Bonus annunciati e realtà quotidiana
Il governo Meloni ha rilanciato più volte l’idea di misure pensate per le fasce deboli, con bonus e agevolazioni che dovevano semplificare la vita di chi fatica ad arrivare a fine mese. Tra questi spicca la Carta Dedicata a te, rifinanziata e con importo aumentato fino a 500 euro, accessibile con un ISEE entro i 15.000 euro. Sulla carta, un’iniziativa dal forte valore sociale.
Nella pratica, però, la gestione si è rivelata complicata. Molti Comuni hanno lamentato ritardi e procedure confuse, mentre l’INPS ha scaricato la responsabilità sulle amministrazioni locali. Famiglie che rispettavano i requisiti hanno scoperto di essere escluse senza spiegazioni, e questa incertezza ha alimentato la percezione di promesse non mantenute.
Ombre sulla “Carta dedicata a te”
È proprio qui che nascono le polemiche più dure. Come racconta in un post Instagram caporussodavide, la “Carta Dedicata a te” viene percepita da molti come “un’altra truffa”. Non basta avere un ISEE basso per accedere al bonus, e diverse famiglie si sono viste respinte senza logica apparente. A peggiorare il quadro, circolano anche veri e propri tentativi di frode, con messaggi che richiedono denaro o dati personali in cambio della carta.
Le testimonianze di esclusi parlano chiaro: famiglie con ISEE sotto i 6.000 euro che non hanno ricevuto nulla, oppure buoni utilizzabili solo in negozi o reparti limitati, come edicole o forniture elettriche. In questo contesto, ogni promessa appare fragile: tra criteri poco trasparenti e truffe parallele, per molti cittadini diventa difficile capire se il problema sia la burocrazia o qualcosa di più grave.