Cittadini pagati per fare le multe: non bastavano polizia e vigili | Comincia la guerra tra cittadini

Vigili al lavoro (Depositphotos Foto) - managementcue.it
I vigili sono gli unici che possono fare le multe in Italia. Se le cose dovessero cambiare, cosa potrebbe accadere?
Dal 2023 è attivo il sistema di notifica digitale delle sanzioni con la PEC. Se il cittadino ha una casella attiva, la multa non arriva più in formato cartaceo. Questo riduce i tempi, ma può generare disattenzioni. Controllare la PEC diventa un gesto di responsabilità quotidiana.
Non tutte le multe sono definitive. Il cittadino può presentare ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto entro 30 o 60 giorni, a seconda del caso. È importante allegare prove, foto, documenti. Il ricorso non è una scappatoia, ma uno strumento legittimo di verifica.
Non tutte le multe comportano decurtazione dei punti. Solo alcune infrazioni, come eccesso di velocità o uso del cellulare alla guida, incidono sulla patente. Le sanzioni amministrative possono essere solo pecuniarie. Conoscere la differenza aiuta a valutare l’impatto reale di ogni verbale ricevuto.
Le Zone a Traffico Limitato sono monitorate da sistemi automatici. Basta un accesso non autorizzato per ricevere una sanzione, anche se involontaria. Alcuni comuni offrono sistemi di alert via app o SMS. Attivare questi servizi può evitare multe silenziose e ricorrenti.
Cosa troverai in questo articolo:
Le conseguenze delle multe
Ogni sanzione è un tracciamento: targa, orario, luogo, tipo di infrazione. Questi dati vengono conservati per anni e possono essere richiesti in caso di contenzioso. Alcuni comuni integrano i dati con sistemi di videosorveglianza. Il cittadino ha diritto di accesso e può chiedere copia del verbale completo. La trasparenza è un diritto, non un favore.
Ricevere una multa non significa solo pagare. Si può scegliere di saldare entro cinque giorni con lo sconto o contestare se ci sono irregolarità. Ogni opzione ha tempi e modalità precise. Ora un’app potrebbe cambiare la situazione.
La nuova app
Per inveritas.news, Scout Park è un’app attiva in Svezia che consente ai cittadini di segnalare auto parcheggiate in modo irregolare. Basta scattare una foto con la targa ben visibile, indicare la posizione e inviare la segnalazione con l’app. Se la violazione viene confermata dalle autorità, l’utente riceve una ricompensa di 50 corone svedesi (circa 4,30 euro) con Swish, il sistema di pagamento digitale più diffuso nel Paese.
In un contesto come quello svedese, dove il rispetto delle regole è parte integrante della cultura civica, Scout Park ha trovato terreno fertile. Ogni smartphone diventa un radar civico, e ogni cittadino può contribuire al controllo del territorio. L’app è disponibile su Google Play e ha superato i 10 mila download. Gli utenti devono avere almeno 16 anni, una tessera sanitaria svedese e un numero di telefono locale. I dati raccolti vengono criptati in transito e possono essere eliminati su richiesta. In Italia non funziona e solo i vigili possono multare.