Parassiti nel sushi e non solo: ogni giorno lo mangi ed entrano nel tuo corpo | Nel peggiore dei casi può esserti fatale

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Il sushi è sicuro solo se soggetto ad abbattimento. Cosa succede negli altri casi e quali batteri potrebbe nascondere? (Pexels Foto) - managementcue.it

Il sushi è sicuro solo se soggetto ad abbattimento. Cosa succede negli altri casi e quali batteri potrebbe nascondere?

Il sistema di sicurezza alimentare italiano si conferma tra i più avanzati in Europa. Ogni prodotto è tracciato con il codice EAN, registrato per lotto, distribuito secondo protocolli rigidi e monitorato lungo tutta la filiera.

Le norme HACCP impongono controlli sistematici su igiene, temperatura, contaminazione crociata e conservazione. L’etichettatura è chiara, completa, conforme alle direttive UE. La refrigerazione è garantita da sistemi automatizzati che segnalano ogni variazione termica.

La distribuzione avviene in ambienti controllati, con soglie di rischio minime. Le leggi sul mantenimento della sicurezza alimentare proteggono il consumatore. Nonostante l’efficienza, il rischio non è mai nullo. Una contaminazione microbiologica può sfuggire ai controlli, un errore umano può alterare un’etichetta.

Il richiamo alimentare non è una bugia, ma una risposta tempestiva a un’anomalia. Il sistema non fallisce: interviene perché funziona. Può riconoscere quando qualcosa è andato storto. Quali sono i rischi con il sushi?

Cosa troverai in questo articolo:

Come funziona il richiamo

La sicurezza alimentare non è una promessa assoluta, ma una struttura viva. Ogni giorno, migliaia di operatori, laboratori e distributori collaborano per mantenere il cibo sicuro. Il richiamo non è un segno di debolezza, ma di forza. È la prova che il sistema non ignora, nasconde, o ritarda.

I richiami alimentari del Ministero partono dai controlli che avvengono in azienda, ma anche dai distributori. In più, ci sono i controlli delle filiali dei supermercati. In ogni punto del processo è possibile procedere con il richiamo. Cosa avviene con il sushi?

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Sushi (Canva Foto) – managementcue.it

I batteri nel sushi

Secondo Ostaria alla Torre, il sushi può nascondere rischi invisibili legati alla presenza di batteri e parassiti, anche quando il prodotto appare fresco e ben confezionato. Tra i pericoli c’è l’Anisakis, un nematode che può provocare anisakidosi, con sintomi acuti come dolori addominali, vomito e reazioni allergiche gravi. Le larve possono sopravvivere a cotture leggere e rilasciare sostanze biochimiche capaci di innescare shock anafilattico.

Altri rischi sono la sindrome sgombroide causata da istamina, e la contaminazione da Salmonella, Listeria monocytogenes e Escherichia coli, se il pesce non è stato abbattuto o refrigerato. Le leggi sul mantenimento della sicurezza alimentare impongono il congelamento preventivo a -20°C per almeno 24 ore, ma la contaminazione può avvenire anche dopo, da utensili, superfici o confezionamento. Il sushi confezionato è vulnerabile se conservato sopra i 4°C, soglia critica per la proliferazione batterica. La tracciabilità con codice EAN, lotti e data di confezionamento serve, ma potrebbe non bastare. Consulta i richiami alimentari per evitare contaminazioni su tutti i cibi e non solo sul sushi.