200€ solo per poter circolare: il governo pretende subito il pagamento | Ti conviene buttare l’auto

Nuova tassa per gli automobilisti (Canva foto) - www.managementcue.it
Una spesa che pesa su chi vuole guidare: controlli e burocrazia diventano un costo fisso biennale per molti automobilisti italiani.
In Italia, essere in regola alla guida non significa soltanto rispettare il codice della strada. Esistono una serie di obblighi economici e burocratici che si sommano silenziosamente nella vita di chi possiede un’auto. Tra bollo, assicurazione, revisioni e carburante, il conto per restare in movimento è sempre più salato, ma accettato come inevitabile. Almeno fino a quando non emerge un nuovo vincolo che sorprende anche i più attenti.
Nel nostro Paese, l’arte di arrangiarsi ha spesso fatto il paio con la gestione dell’auto. Eppure, alcuni obblighi non si possono né evitare né ignorare, soprattutto se coinvolgono questioni sanitarie. È qui che il concetto stesso di mobilità personale comincia a entrare in conflitto con quello di accessibilità.
Il principio di tutela della collettività è indiscutibile, ma lo è anche il diritto alla libertà di movimento. Quando i due si scontrano, l’effetto può essere una barriera economica che, invece di garantire sicurezza, alimenta disuguaglianze. In molti casi, chi ha una diagnosi medica documentata si ritrova costretto a sostenere costi non previsti, non per curarsi, ma per dimostrare di essere idoneo a guidare.
La questione diventa ancora più delicata se si considera che il mancato rispetto della procedura può comportare il ritiro della patente. Eppure, si tratta spesso di persone che conducono una vita normalissima, che lavorano, si muovono e rispettano le regole. Ma per loro, la strada ha un prezzo in più. E non è una tassa qualsiasi.
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Tra burocrazia e costi, la guida diventa un privilegio
Secondo quanto riportato da mobilitasostenibile.it, esiste un obbligo di rinnovo periodico della patente, ogni due anni, per chi è affetto da patologie neurologiche come l’epilessia. Anche in caso di una sola crisi isolata nel passato, l’idoneità alla guida deve essere certificata regolarmente dalla Commissione Medica Locale. Il processo non è solo lungo, ma anche oneroso, con visite specialistiche, esami diagnostici e documentazione da produrre.
Il costo medio, tra visite e documentazione, si aggira attorno ai 150€ ogni due anni. Un importo che ricade interamente sul cittadino, spesso obbligato a rivolgersi al settore privato a causa dei tempi dilatati del sistema sanitario pubblico.
Una “patente a pagamento” che divide
Il malcontento nasce dal fatto che, pur non trattandosi di una tassa ufficiale, il costo per circolare esiste ed è obbligatorio
La legge prevede che sia il paziente a comunicare la patologia, o in alternativa il medico di base. Ma la prassi, nella maggior parte dei casi, è che la validità della patente venga ridotta a uno o due anni, costringendo alla ripetizione ciclica del percorso. Un sistema che spinge alcuni a omettere la propria condizione pur di evitare il peso di una nuova tassa: 150€ solo per continuare a guidare.