“Reddito di cittadinanza a mafiosi e delinquenti”: i nostri soldi usati per mantenere i criminali | Finalmente li hanno smascherati

Giuseppe Conte

Il Reddito di Cittadinanza potrebbe essere stato un aiuto anche per la criminalità? Sul Web si diffondono voci inquietanti (screenshot @giuseppeconte_ufficiale/Instagram) - managementcue.it

Il Reddito di Cittadinanza potrebbe essere stato un aiuto anche per la criminalità? Sul Web si diffondono voci inquietanti.

Il reddito di cittadinanza è stato introdotto nel 2019 come misura di sostegno economico per famiglie in difficoltà. Il beneficio era legato all’ISEE, con un tetto massimo di 9360 euro annui. L’obiettivo era garantire inclusione sociale e reinserimento lavorativo con percorsi personalizzati gestiti dai centri per l’impiego.

I beneficiari occupabili dovevano sottoscrivere il Patto per il lavoro, per accettare offerte congrue e partecipare a corsi di formazione. Il monitoraggio INPS verificava la regolarità dei requisiti. In caso di rifiuto ingiustificato o mancata partecipazione, scattava la sospensione del beneficio.

Il reddito di cittadinanza prevedeva anche il Patto per l’inclusione sociale, destinato a soggetti non occupabili. I comuni gestivano progetti utili alla collettività, con l’obiettivo di rafforzare la rete territoriale. L’importo mensile variava in base alla composizione del nucleo familiare e al canone di locazione dichiarato.

Il sistema ha mostrato limiti nell’efficacia del reinserimento lavorativo. Nel 2023 è iniziata la transizione verso nuove misure, culminata con l’abolizione definitiva del reddito di cittadinanza nel gennaio 2024. Cosa sta succedendo ora?

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L’abolizione del Reddito

Nel 2024, il reddito di cittadinanza è stato abolito e sostituito da due strumenti distinti: l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Il primo è destinato ai nuclei familiari con fragilità, il secondo ai soggetti occupabili.

Le nuove misure puntano a una maggiore selettività e a un coinvolgimento diretto delle imprese. La riforma ha introdotto criteri più rigidi e un sistema di tracciamento digitale delle attività. L’obiettivo è superare le criticità del vecchio modello. Una dichiarazione sta facendo il giro dei social.

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Cosa ha detto

Nicola Gratteri, magistrato noto per la sua lotta contro la criminalità organizzata, ha espresso forti critiche sul reddito di cittadinanza in alcuni contesti. Potrebbe essere stato utilizzato da soggetti legati alla mafia. In un’intervista a Piazzapulita su La7, andata in onda il 19 ottobre 2023, ha dichiarato che “il reddito di cittadinanza è diventato un bancomat per la criminalità” e ha proposto un rafforzamento dei controlli incrociati nelle prefetture, per verificare l’effettiva legittimità dei beneficiari. L’intervista gira ancora sul Web.

Le sue parole sono state riprese da Il Fatto Quotidiano, che ha sottolineato come in diverse indagini sono emersi casi di percettori del reddito coinvolti in attività illecite, con redditi non dichiarati o lavori in nero. Anche Open ha riportato le dichiarazioni di Gratteri. Il Reddito è andato anche a tante persone che ne avevano diritto e avevano un bisogno reale, ma i controlli effettuati dalle autorità hanno permesso di scoprire anche questi fenomeni odiosi.