I bonus sono solo un prestito: lo Stato rivuole tutto con gli interessi | Siamo caduti nella trappola
I bonus possono diventare un prestito da dover restituire? Ecco quali sono le ultime novità e a cosa fare attenzione. (screenshot @giorgiameloni/Instagram) - managementcue.it
I bonus possono diventare un prestito da dover restituire? Ecco quali sono le ultime novità e a cosa fare attenzione.
Il governo Meloni ha rafforzato gli incentivi per il rientro dei cervelli. I professionisti italiani residenti all’estero da almeno due anni possono accedere a una tassazione agevolata sul reddito prodotto in Italia. Il beneficio dura fino a cinque anni, con estensione possibile per chi ha figli o acquista casa.
Il bonus rientro prevede una riduzione IRPEF fino al 70% per chi trasferisce la residenza in Italia e svolge attività lavorativa qualificata. Ricercatori, docenti, manager e tecnici specializzati rientrano nella platea. La misura è pensata per contrastare la fuga di competenze e rafforzare settori strategici.
Per accedere al bonus, serve documentazione che attesta la residenza estera, il tipo di attività svolta e il contratto italiano. L’Agenzia delle Entrate verifica i requisiti e applica la tassazione ridotta. Il beneficio non è automatico: va richiesto entro l’anno del rientro. Ogni errore può annullare l’agevolazione.
Chi rientra con figli minori o acquista un immobile in Italia può ottenere un’estensione del bonus fino a 8 anni. La misura premia chi investe nel radicamento familiare e abitativo. Come funziona?
Cosa troverai in questo articolo:
La misura per rientrare
Il bonus per il rientro è stato ampliato nel 2025 per includere anche liberi professionisti e imprenditori. Non serve essere assunti: basta dimostrare attività economica stabile in Italia. Il reddito agevolato deve derivare da lavoro qualificato, non da rendite o investimenti.
La misura si applica anche a chi rientra da Paesi extra UE, se hai avuto residenza fiscale estera per almeno 24 mesi. Il governo punta a recuperare competenze strategiche in settori come tecnologia, medicina, ingegneria, formazione. Ogni rientro è una leva per il sistema produttivo. Il bonus non è retroattivo. Come funziona per le pensioni?

Il caso
Il sistema contributivo puro premia la continuità e penalizza le interruzioni. Ogni versamento costruisce il montante, che viene trasformato in pensione con coefficienti legati all’età. Più si lavora, più si accumula. Chi ha carriere discontinue, contratti brevi o part-time rischia di ottenere importi bassi. Il simulatore INPS offre una stima, ma non considera tutte le variabili.
In un video pubblicato come post sul profilo Instagram @angelogrecoofficial lo scorso 13 ottobre, la didascalia riporta: “Ogni volta che lo Stato ti regala un bonus, in realtà ti sta prestando i tuoi stessi soldi. E poi ti chiede pure gli interessi. Ogni finanziaria spende più di quanto incassa, creando deficit e nuovo debito“. Come funziona per pagare i debiti? La didascalia rivela: “Per coprirlo emette titoli, cioè chiede soldi in prestito ai mercati. Ma quegli interessi li paghiamo noi, con le tasse future, con l’IVA, l’IRPEF e l’inflazione“.
