Debiti fino al collo per le tasse: se non riesci a pagare non è un problema | Se fai così ne esci pulito e senza sanzioni
 
        Giorgia Meloni (Facebook foto) - www.managementcue.it
Per chi è sommerso dai debiti fiscali, spunta una nuova possibilità: ma è davvero la soluzione che aspettavamo?
Nel momento in cui arriva una cartella esattoriale, la prima reazione è spesso di panico. Si guarda il totale, si pensa al conto corrente, e ci si chiede come si potrà mai pagare tutto. In Italia, il rapporto tra cittadini e fisco è da sempre complicato, spesso carico di sfiducia e tensione. Molti finiscono per ignorare le scadenze, altri cercano soluzioni improvvisate.
Dietro ogni nuova sanatoria si nasconde un senso di déjà-vu: cambia il nome, ma lo schema resta lo stesso. La cosiddetta “rottamazione” è diventata negli anni un appuntamento ricorrente, una sorta di reset che però non risolve davvero nulla. Come fa notare il consulente Antonino Longo nel suo profilo Instagram (@antoninolongo.adv), queste misure sembrano più toppe temporanee su un sistema che continua a non funzionare.
Mentre qualcuno vede in queste iniziative un’occasione da cogliere, altri iniziano a chiedersi se non serva finalmente un intervento strutturale, che vada oltre le soluzioni-tampone. Milioni di cartelle, soprattutto quelle risalenti agli anni tra il 2000 e il 2010, restano ancora sospese.
Nel frattempo, chi ha difficoltà a pagare cerca spiragli, alternative, magari anche solo un po’ di respiro. Ed è proprio qui che entra in gioco la nuova proposta prevista per il 2026, con la promessa di rate più leggere e forse qualche sanzione in meno.
Cosa troverai in questo articolo:
Una nuova promessa fiscale all’orizzonte
La novità si chiama “rottamazione quinquies 2026” e, almeno sulla carta, dovrebbe rendere tutto un po’ più gestibile. Si parla di meno rate da pagare e della possibilità di includere cartelle molto vecchie, quelle che sembravano ormai dimenticate. Non è la prima volta che si prova ad alleggerire il carico fiscale in questo modo, ma l’impressione è che anche stavolta si stia cercando di prendere tempo, più che di risolvere il problema.
Come spiegato nel video di Antonino Longo, questa misura potrebbe aiutare chi ha già difficoltà serie, ma non rappresenta certo una cancellazione totale dei debiti. Non tutte le cartelle sono incluse, ci sono criteri specifici da rispettare e, soprattutto, non si tratta di uno stralcio vero. È una possibilità, non una bacchetta magica.

Niente sanzioni? non proprio
Chi sperava di uscire “pulito e senza sanzioni” dovrà fare i conti con la realtà. Certo, la rottamazione 2026 potrebbe alleggerire il peso fiscale, ma non annulla tutto automaticamente. Le sanzioni non spariscono in blocco e restano comunque vincoli, scadenze e requisiti da rispettare. In altre parole, non è sufficiente non pagare per poi sperare in un condono.
Il cuore del problema, come sottolinea lo stesso Longo, è che il sistema fiscale continua a essere inefficiente e pieno di incongruenze. Le cartelle sospese tra il 2000 e il 2010 sono la dimostrazione di quanto poco chiaro sia il quadro attuale. Senza una vera riforma, queste rottamazioni restano soluzioni provvisorie: una speranza per chi è in difficoltà, sì, ma anche un segnale che qualcosa, a livello strutturale, ancora non funziona.
