L’INPS vuole togliere le 104: partite le lettere e i controlli a tappeto | Preparati a dirgli addio
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Controlli inediti in arrivo per i permessi della 104: cosa cambierà dal 2026, potremo dire addio alla legge sulla disabilità.
C’è chi ha costruito un nuovo equilibrio familiare, chi ha trovato finalmente un po’ di respiro nella gestione quotidiana di una disabilità, e chi ha smesso di temere scadenze e rinnovi. La Legge 104, per tanti, ha significato proprio questo: una forma di stabilità conquistata dopo percorsi lunghi e spesso dolorosi. Ma ora qualcosa si muove, e non tutti sembrano preparati.
Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di controlli, verifiche, nuovi strumenti che potrebbero rimettere in discussione quei benefici dati quasi per scontati. Non si tratta di allarmismo, ma di un cambiamento annunciato, che punta a rivedere una parte cruciale dell’impianto normativo. La certezza, quella su cui molti hanno fatto affidamento, potrebbe presto non essere più tale.
Secondo quanto riportato da Carmine Buonomo sul suo profilo Instagram, dal gennaio 2026 l’INPS potrà controllare in qualsiasi momento se chi usufruisce dei permessi ha ancora diritto alla 104. «Non è più ‘una volta ottenuti, sei a posto per sempre’», avverte nel video. Un messaggio chiaro, che sta generando dubbi, domande e anche preoccupazioni.
A oggi non sono ancora partite lettere né controlli su larga scala, ma il cambiamento è reale. La riforma non è solo un’ipotesi: è una nuova modalità operativa già decisa, che ridefinirà i rapporti tra cittadino e istituzioni su un tema molto delicato. E se da una parte si parla di trasparenza e correttezza, dall’altra si teme il rischio di errori o abusi burocratici.
Cosa troverai in questo articolo:
Perché si torna a parlare della 104
La Legge 104 non è solo un testo normativo: è un diritto che ha un impatto diretto sulla vita di migliaia di famiglie. Nata per sostenere chi vive accanto a una persona con disabilità, offre giorni di permesso retribuiti, congedi e agevolazioni per chi lavora e presta assistenza. Si tratta di una misura che ha permesso, nel tempo, di costruire un legame più forte tra il lavoro e la cura.
Fino a oggi, ottenuti i benefici, non erano previsti controlli sistematici o periodici. I requisiti venivano accertati all’inizio, poi solo in caso di cambiamenti importanti. Questo approccio, in apparenza stabile, è stato però messo in discussione, spingendo verso un sistema di verifica più dinamico, in linea con altri ambiti di welfare.

Come funzioneranno i controlli dal 2026
A partire dal 2026, l’INPS avrà la possibilità di verificare in qualunque momento se permangono i requisiti per usufruire della Legge 104. Questo significa che i benefici non saranno più considerati automaticamente validi nel tempo, ma potranno essere messi in discussione sulla base di controlli diretti o segnalazioni.
Non è ancora chiaro nel dettaglio come verranno svolte queste verifiche, ma il principio cambia radicalmente: non sarà più il cittadino a dover comunicare eventuali modifiche, ma l’INPS a controllare attivamente. In pratica, chi riceve i permessi dovrà essere pronto a dimostrare di averne ancora diritto, con documenti aggiornati e una situazione clinica coerente con quanto dichiarato.
