Putin (screenshot Hindustan Times/YouTube) - managementcue.it
La guerra con la Russia spinge gli altri Paesi a prendere provvedimenti. Un caso di difesa lascia senza parole.
Nel Donetsk, la città di Pokrovsk è teatro di scontri intensi. Le forze ucraine cercano di contenere l’avanzata russa, con lo schieramento delle unità speciali. Il controllo del territorio è strategico per entrambe le parti. I bombardamenti hanno distrutto infrastrutture civili e residenziali, con la zona quasi inaccessibile ai soccorsi.
L’esercito ucraino ha riconquistato aree vicino a Dobropillia. Secondo il capo di stato maggiore Syrsky, sono stati recuperati oltre 400 chilometri quadrati. Le operazioni si concentrano su zone non presidiate, con l’obiettivo di consolidare le linee difensive e impedire nuovi attacchi russi.
Mosca ha intensificato i raid con droni nella regione di Volgograd. Sono stati abbattuti 75 droni ucraini in una sola notte. Le autorità russe parlano di danni a raffinerie e strutture industriali. Kiev risponde con attacchi mirati, per colpire obiettivi militari e logistici.
Secondo la NATO, il conflitto ha raggiunto un punto di stallo. L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone parla di ‘sconfitta strategica’ per Putin. Le perdite umane e materiali sono alte. La diplomazia torna centrale, ma le condizioni per un negoziato restano complicate. Cosa succede?
La guerra tra Russia e Ucraina prosegue da oltre 1350 giorni. Le operazioni militari si concentrano sull’Ucraina orientale, con Pokrovsk e Kupyansk al centro dei combattimenti. Le forze ucraine resistono con il supporto della NATO e nuovi sistemi di difesa aerea.
L’Unione Europea sostiene Kiev, mentre la Cina mantiene una posizione ambigua. Zelensky ha incontrato i vertici NATO per rafforzare la cooperazione militare. Il rischio di escalation resta alto. Un Paese ha deciso di prendere provvedimenti speciali per proteggere la popolazione locale. Di chi stiamo parlando e dove sta succedendo?
In un carosello pubblicato come post sul profilo Instagram @wordly.it lo scorso 29 ottobre, la didascalia riporta: “La Svizzera investirà oltre 1 miliardo di franchi per modernizzare la sua rete di bunker sotterranei, la più estesa al mondo“. La didascalia continua con le dichiarazioni delle autorità svizzere, che spiegano il motivo per cui hanno investito tanto in strutture specifiche.
“‘Finché esistono potenziali pericoli, dobbiamo proteggere la popolazione’, ha dichiarato Daniel Jordi, vicedirettore dell’Ufficio federale per la protezione della popolazione (BABS). Un investimento che segna il ritorno dell’attenzione sulla difesa civile, ma anche una riflessione più ampia su quanto la neutralità svizzera, da sola, possa ancora bastare in un mondo sempre più imprevedibile” conclude la nota.