Addio al colosso del vetro: chiude per sempre | 35 anni di storia cancellati in un secondo e 100 famiglie in crisi

Lavoratori in crisi, ecco il colosso del vetro in fallimento (Canva Foto) - www.managementcue.it
Il mondo industriale sta attraversando una fase di profondo cambiamento, caratterizzata da sfide sempre più complesse.
La globalizzazione, l’automazione e la digitalizzazione stanno ridefinendo le regole del gioco, imponendo alle aziende un continuo adattamento per rimanere competitive. Tuttavia, non tutte le realtà produttive riescono a tenere il passo con questi mutamenti, trovandosi spesso in difficoltà.
L’impatto di queste trasformazioni si riflette non solo sulle aziende stesse, ma anche sulle comunità che dipendono da esse. Quando un’impresa chiude o ridimensiona la propria attività, l’intero ecosistema economico locale ne risente profondamente. I lavoratori si trovano improvvisamente senza occupazione, le famiglie affrontano incertezze economiche e i territori perdono parte della loro identità produttiva.
Le istituzioni e le associazioni sindacali giocano un ruolo cruciale nel gestire queste crisi, cercando soluzioni per garantire la tutela dei lavoratori e il rilancio del settore. La collaborazione tra pubblico e privato diventa essenziale per trovare strategie di riconversione e mantenere vivo il tessuto industriale.
In questo contesto, il caso che ha colpito il territorio veronese rappresenta un esempio emblematico di questa situazione. Le recenti vicende legate alla chiusura di un’importante azienda del settore, riportate da Verona Oggi nell’articolo del 18 febbraio 2025 a firma di Consuelo Desirée Nespolo, hanno acceso i riflettori su una crisi che minaccia di lasciare un segno indelebile.
Cosa troverai in questo articolo:
Una crisi che scuote il territorio
Negli ultimi mesi, la provincia di Verona ha assistito a un’ondata di chiusure e ridimensionamenti aziendali che stanno mettendo in ginocchio il settore metalmeccanico. Tra le aziende coinvolte spicca la Borromini di Colognola ai Colli, colosso del vetro con 35 anni di storia, che ha annunciato la chiusura definitiva dello stabilimento. Questa decisione ha avuto un impatto devastante su circa 100 famiglie che dipendevano direttamente dall’azienda per il proprio sostentamento.
Oltre alla Borromini, altre aziende della zona stanno affrontando situazioni critiche. La Breviagri di Nogara ha avviato licenziamenti collettivi per quasi metà della sua forza lavoro, mentre la Xailog Technologies di Minerbe sta vivendo una crisi legata ai ritardi nei pagamenti, che ha portato alla fuga di numerosi dipendenti. La George Fisher di Valeggio e la Sunlight Seba sono altre due realtà che stanno affrontando problemi simili, con decine di posti di lavoro a rischio.
Le richieste dei sindacati e le prospettive future
Di fronte a questa emergenza, la Fiom di Verona ha lanciato un appello alle istituzioni locali affinché venga istituito un tavolo di crisi provinciale. Il segretario generale Martino Braccioforte ha sottolineato la necessità di coinvolgere i sindaci delle città interessate e il presidente della provincia per individuare soluzioni concrete a tutela dei lavoratori.
Uno dei punti critici evidenziati dal sindacato riguarda la gestione delle aziende da parte di fondi speculativi e multinazionali, accusati di privilegiare il profitto immediato senza preoccuparsi della continuità produttiva. Inoltre, la Fiom ha criticato Confindustria Verona per la sua presunta mancanza di intervento in difesa del settore industriale locale. Le prospettive future dipendono dalle scelte che verranno fatte nei prossimi mesi. L’istituzione di un tavolo di crisi e l’adozione di misure di riconversione industriale potrebbero rappresentare una via d’uscita per molte aziende in difficoltà. Tuttavia, senza interventi tempestivi e mirati, il rischio è quello di assistere a un ulteriore indebolimento del tessuto produttivo veronese, con conseguenze drammatiche per i lavoratori e l’economia locale.