Pensione, da oggi aggiungi questo documento e la prendi doppia: ti porti a casa 5000€ | Non importa che lavoro fai

Alcune azioni possono incidere radicalmente (canva.com) - www.businesscue.it
Alcune azioni possono incidere radicalmente sull’importo della tua pensione futura: ecco come funzionano e quanto puoi risparmiare.
In un contesto lavorativo in cui la stabilità occupazionale non è più una certezza e la pensione appare sempre più come un obiettivo distante, esiste uno strumento in grado di fare la differenza.
Si fa riferimento ad un’opzione poco conosciuta, ma dotata di enormi potenzialità. Ci si riferisce ai “CV”; ma attenzione, non nel senso di curriculum vitae.
Una sigla che potrebbe sembrare di scarso rilievo, ma che, se adeguatamente utilizzata, potrebbe consentire un incremento della pensione fino a 5. 000 euro o oltre.
È opportuno rilevare che non molti sono a conoscenza della possibilità di integrare la propria posizione previdenziale, anche in assenza di un impiego. Si pone quindi la questione di come procedere, chi possa avvalersi di tale opportunità e, in particolare, se risulti realmente vantaggiosa.
Cosa troverai in questo articolo:
Chi può effettuarli e quali sono i vantaggi
I contributi volontari, come evidenzia Brocardi, sono versamenti effettuati all’INPS su iniziativa personale al fine di migliorare la propria posizione pensionistica. Essi servono a coprire periodi di inattività lavorativa, come le aspettative non retribuite, i contratti part-time o la disoccupazione, oppure per incrementare l’importo finale della pensione. Possono versarli sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi, così come gli individui iscritti alla Gestione Separata.
Per ottenere l’autorizzazione dall’INPS è necessario soddisfare alcuni requisiti minimi. È richiesto infatti un minimo di cinque anni di contributi già versati (anche non in modo consecutivo) e almeno tre anni di contributi effettivi nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda. È importante sottolineare che la contribuzione figurativa, ossia quella riconosciuta senza effettivo versamento, non viene presa in considerazione. Una volta ottenuta l’autorizzazione, sarà possibile procedere con i versamenti attraverso il servizio “Versamenti volontari” disponibile sul Portale dei Pagamenti INPS, anche tramite PagoPA.
Deduzioni fiscali e risparmio reale
Il vero vantaggio emerge al momento della dichiarazione dei redditi. I contributi volontari, sottolinea Brocardi, rientrano negli “oneri deducibili”, il che comporta una riduzione del reddito imponibile. Ciò implica un abbassamento dell’imposta da versare e, conseguentemente, un accumulo maggiore di pensione. Secondo le stime, un lavoratore che effettua versamenti regolari di contributi volontari e mantiene una retribuzione media, può incrementare l’assegno finale di circa 400 euro al mese. Questo si traduce in oltre 5. 000 euro all’anno in più in pensione.
Non è necessario essere dipendenti pubblici, manager o professionisti affermati per beneficiare di tale opportunità. Qualsiasi lavoratore, incluso chi si trova in una situazione di disoccupazione, è in grado di attivare questa strategia se in possesso dei requisiti richiesti. È possibile, altresì, estendere questa opportunità a un familiare a carico.