UFFICIALE MINISTERO DEL LAVORO, addio ai contratti a tempo indeterminato: “Massimo 24 mesi” | Non pagano più la disoccupazione

Contratto lavoro

Addio contratto a tempo indeterminato illustrazione (Canva foto) - www.managementcue.it

Contratti di lavoro, cambia tutto: nuove regole e nessuna tutela in caso di disoccupazione, cosa sta succedendo.

Per molti lavoratori italiani, il tempo indeterminato è sempre stato sinonimo di sicurezza, di futuro. Era il traguardo, il punto fermo dopo anni di gavetta e sacrifici. Oggi, però, quella certezza sembra essere diventata solo un ricordo. Le nuove tendenze del mercato, unite a decisioni istituzionali, stanno riscrivendo le regole del gioco.

C’è chi continua a sperare in una stabilizzazione, ma la realtà parla chiaro: le aziende evitano di assumere a lungo termine. Non vogliono legarsi, non vogliono rischiare. Preferiscono contratti brevi, a scadenza, che permettono di cambiare facilmente, senza troppi vincoli. E per chi lavora, questo significa vivere con un contratto sempre in scadenza, sempre da rinnovare.

In questo clima di incertezza, si fa largo anche un altro timore: quello di non essere più tutelati. Perché, se il contratto non è stabile, anche le garanzie iniziano a svanire. Una su tutte? L’indennità di disoccupazione. Strumento fondamentale per chi perde il lavoro, ma che ora potrebbe diventare un privilegio per pochi.

La sensazione diffusa è quella di un equilibrio che si spezza. Lavorare, oggi, non basta più. Bisogna anche sperare che il contratto sia quello giusto, della durata giusta, con le clausole giuste. Altrimenti, si resta esclusi da tutto, anche dal diritto di ricevere un supporto nei momenti più difficili.

Contratti solo fino a 24 mesi: è ufficiale

Come riporta Motor Zoom, il Ministero del Lavoro ha reso ufficiale una decisione che cambia radicalmente le prospettive per i lavoratori: i contratti non potranno più superare i 24 mesi. È la fine formale del tempo indeterminato, almeno per la stragrande maggioranza dei casi. Nessuna possibilità di trasformazione automatica, nessun legame duraturo: tutto dovrà avere un inizio e una fine entro due anni.

Questa misura si presenta come una rivoluzione, ma per molti suona come una condanna. Significa vivere in un limbo, senza la possibilità di costruire qualcosa di stabile. Per i lavoratori, sarà sempre più difficile programmare una vita, chiedere un mutuo, pensare a un futuro familiare. Il contratto a tempo indeterminato, ormai, è diventato un’eccezione, non la regola.

Caregivers
Caregivers illustrazione (Canva foto) – www.managementcue.it

Senza contratto stabile, niente disoccupazione

La novità più dura riguarda però le tutele. Con l’introduzione del limite dei 24 mesi, non sarà più possibile accedere alla disoccupazione per chi lavora solo con contratti brevi. In sostanza, chi termina un contratto a scadenza non avrà diritto all’indennità NASpI, il principale sostegno economico in caso di perdita del lavoro.

È una scelta che rischia di lasciare migliaia di lavoratori senza alcuna protezione. Nessun paracadute, nessuna copertura. Un cambiamento che non tocca solo le condizioni lavorative, ma anche la dignità delle persone, già messe a dura prova da anni di precarietà e incertezza.