Dall’Inghilterra Lidl smascherata: ecco come fanno il loro pane ogni giorno | Hanno ingannato tutti per anni

Lidl pane illustrazione (Canva foto) - managementcue.it
Dall’Inghilterra emerge una verità sul pane quotidiano di Lidl: nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
C’è qualcosa di affascinante nel profumo del pane quando si entra in un supermercato. Richiama ricordi, crea familiarità, racconta una storia di gesti antichi e ingredienti semplici. In molti cercano nei prodotti da forno qualcosa che vada oltre il gusto: cercano autenticità, tradizione, attenzione ai dettagli.
Negli ultimi anni, parole come “lievitazione naturale” o “con farina di segale” sono diventate sinonimo di qualità. Etichette che rassicurano, che danno al cliente l’idea di portare in tavola un pane più vicino a quello preparato nei forni artigianali. E così, sempre più persone fanno scelte orientate non solo dal prezzo, ma anche da ciò che si legge sul cartellino.
Tuttavia, tra aspettative e realtà può esserci uno scarto. A volte, un prodotto nasce da un mix di metodi e ingredienti pensato per rispondere alle esigenze di una produzione più ampia, senza per questo rinunciare al gusto o alla fragranza. In questi casi, ciò che cambia è solo il modo in cui viene comunicato.
In Inghilterra, un gruppo molto attento a questi aspetti ha voluto fare chiarezza su un pane venduto quotidianamente nei supermercati. Un’iniziativa che si inserisce in un percorso di maggiore trasparenza verso i consumatori.
Cosa troverai in questo articolo:
Una dicitura rivista per chiarezza
Secondo quanto riportato dalla Real Bread Campaign, l’associazione britannica che si occupa di promuovere la cultura del pane autentico, uno dei prodotti da forno venduti da Lidl nel Regno Unito è stato oggetto di revisione. Si tratta del “fiore di segale croccante a lievitazione naturale”, un pane che conteneva effettivamente pasta madre ma anche una piccola quantità di lievito di birra per supportare la fermentazione.
Inoltre, la farina di segale era presente in misura minore rispetto a quanto ci si potesse aspettare dal nome del prodotto, risultando secondaria rispetto alla farina di frumento, che costituiva la base dell’impasto. Per questo motivo, Lidl ha scelto di aggiornare l’etichetta, eliminando il riferimento alla lievitazione naturale e indicando con maggiore precisione gli ingredienti utilizzati. Come riporta anche Gambero Rosso, la decisione è stata accolta positivamente da chi promuove una comunicazione più chiara.
Verso una maggiore trasparenza
La Real Bread Campaign, che da anni incoraggia i panificatori a descrivere in modo più dettagliato i propri prodotti, ha colto l’occasione per rilanciare il suo messaggio: rendere più visibili e comprensibili le informazioni sugli ingredienti. Non solo per le confezioni, ma anche per i pani venduti sfusi.
L’associazione propone un’iniziativa chiamata Honest Crust Act, che mira a introdurre regole semplici ma efficaci per aiutare i consumatori a orientarsi meglio nella scelta del pane. Un invito a raccontare il prodotto con trasparenza, valorizzando davvero ciò che lo rende unico, senza interpretazioni ambigue.