UFFICIALE TARI, annunciato il decesso della tassa: da Luglio non si paga più | Basta che vai in comune e levano il nome

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Tari addio alla tassa illustrazione (Canva foto) - managementcue.it

Da luglio la Tari potrebbe scomparire per molti italiani: basta un passaggio in Comune per dire addio per sempre alla tassa.

Nel periodo dell’anno in cui le scadenze fiscali iniziano a sommarsi, la Tari rappresenta una delle voci più temute dai cittadini. Accanto all’IMU, la tassa sui rifiuti grava sui bilanci familiari, specialmente nei mesi estivi, quando arrivano gli avvisi di pagamento. Ma c’è una novità che potrebbe cambiare le carte in tavola per molti contribuenti.

Il dibattito si è acceso proprio in questi giorni, alimentato da alcune segnalazioni che parlano di una Tari che, per alcuni, non deve più essere pagata. Una notizia che ha iniziato a diffondersi in modo capillare, facendo discutere contribuenti, addetti ai lavori e impiegati comunali. Ma davvero si può evitare il pagamento?

Tra dubbi, chiarimenti e qualche voce infondata, l’attenzione si è concentrata su un meccanismo preciso, che non ha nulla di misterioso ma richiede un’azione puntuale. Tutto ruota intorno alla scadenza legale del tributo, un aspetto che spesso sfugge ma che può trasformarsi in una vera opportunità.

Molti italiani, senza saperlo, potrebbero trovarsi nella condizione di non dover più versare la tassa, semplicemente perché il termine per richiederne il pagamento è ormai superato. La legge parla chiaro, ma serve una procedura ben definita per far valere questo diritto.

Quando la tari diventa “deceduta”

Secondo quanto riportato da Mandamento Notizie, la cosiddetta “Tari deceduta” si riferisce a tributi ormai prescritti, per i quali sono passati più di cinque anni dall’ultima richiesta di pagamento. In questi casi, il Comune non ha più titolo per esigere l’importo, ma il cittadino deve intervenire formalmente per bloccare il processo.

Il primo passo consiste nel recarsi presso il proprio Comune di residenza per firmare un’istanza di autotutela, richiedendo lo sgravio della tassa non dovuta. Se l’ente locale non ha attivato nel frattempo una procedura giudiziaria – che estenderebbe il termine a dieci anni – la Tari può considerarsi ufficialmente decaduta. L’istanza deve essere presentata entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso.

Spazzatura
Cassonetti della spazzatura illustrazione (Canva foto) – managementcue.it

L’annullamento è possibile, ma solo se segui la procedura

Per ottenere l’annullamento del tributo, è fondamentale rispettare i tempi e compilare correttamente i moduli previsti. La procedura è valida su tutto il territorio nazionale e rappresenta un’opportunità concreta di risparmio. Chi riceve un avviso riferito a una Tari già prescritta può evitare il pagamento legalmente, senza contenziosi o sanzioni.

Non si tratta quindi di un’esenzione estesa a tutti, ma di un diritto da far valere caso per caso. Il consiglio è di controllare attentamente la data dell’ultimo avviso ricevuto: se sono trascorsi più di cinque anni, potrebbe essere il momento di andare in Comune e “far decadere” una tassa che, per legge, non esiste più.