DISASTRO LEGGE 104, scattano le abolizioni per queste liste: non vi diamo più un euro

Brutte notizie INPS legge 104 illustrazione (Canva e Depositphotos foto) - managementcue.it
Disastro Legge 104: scattano le abolizioni per queste liste, stop ai pagamenti, cittadini in preda al panico.
Da tempo, molte famiglie italiane contano su un supporto economico che, seppur non sempre sufficiente, rappresenta un’àncora in situazioni delicate. Si tratta di aiuti pensati per chi convive quotidianamente con la disabilità, e che faticano a mantenere una vita autonoma o dignitosa. Tuttavia, nuove misure stanno rimettendo tutto in discussione, minacciando un equilibrio già precario.
Nelle ultime settimane, si sono moltiplicate le segnalazioni di persone che hanno ricevuto comunicazioni inaspettate da parte dell’INPS. Nessuna spiegazione chiara, ma una sola conseguenza concreta: sospensione immediata del sussidio. L’impatto sociale di questo provvedimento è profondo, soprattutto perché colpisce soggetti fragili, molti dei quali non hanno altri strumenti per difendersi.
La situazione è resa ancora più complessa dalla mancanza di trasparenza. Alcuni beneficiari, che da anni ricevono l’assegno di invalidità, hanno visto interrotto il sostegno da un giorno all’altro, senza preavviso e spesso senza sapere esattamente il motivo. Questo sta generando un clima di ansia diffusa, specialmente tra chi dipende da quei pochi euro mensili per affrontare spese mediche e necessità basilari.
In questo contesto, il ruolo delle revisioni mediche e dei controlli straordinari è diventato centrale. Ma non tutti sanno che la mancata presenza a una visita può costare l’intera prestazione. Una procedura poco nota, che rischia di penalizzare anche chi non ha commesso alcun errore. E ora, una nuova direttiva INPS per il 2025 sembra voler stringere ulteriormente le maglie.
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Nuove regole per l’assegno di invalidità 2025
L’INPS ha annunciato, in base alle disposizioni della legge di bilancio 2025 e al D.Lgs. 62/2024, che da quest’anno l’assegno di invalidità potrà essere revocato o ridotto in più casi. Le condizioni principali riguardano il superamento del limite di reddito annuale, fissato per il 2025 a 5.771,35 euro, e il mancato rispetto degli obblighi di revisione sanitaria.
Come spiega anche Brocardi, l’INPS potrà agire in autonomia sulla base dei controlli medici, anche se l’invalidità era stata precedentemente riconosciuta come permanente. Se, infatti, emergono nuove cure o tecnologie che migliorano la capacità lavorativa, la Commissione medica può concludere per la revoca del beneficio.
Revoche e restituzioni: i nuovi rischi
Chi riceve l’assegno e viene convocato a visita, ma non si presenta o non invia la documentazione richiesta, rischia non solo la sospensione ma anche la revoca della prestazione. Inoltre, se i redditi superano anche di poco la soglia annua, l’INPS può chiedere la restituzione di tutte le somme percepite in quell’anno.
L’impatto è già visibile: molti beneficiari stanno ricevendo comunicazioni di revoca o riduzione dell’assegno, in base ai nuovi accertamenti. E il numero è destinato a crescere, poiché le nuove regole resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2025.