Trucco anti tasse: se non versi le imposte puoi comunque salvarti | Ecco come eliminare il reato

Lavoratore felice con soldi (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Una sentenza della Cassazione cambia le regole per chi non ha versato le imposte, ma trova un particolare accordo.
Pagare le tasse, si sa, non è mai un momento particolarmente piacevole. Per alcuni è solo un fastidio annuale, per altri invece può diventare un problema serio, specie quando le cifre in gioco iniziano a salire. Saltare un versamento, per errore o per difficoltà reali, può sembrare all’inizio una questione risolvibile… finché non scatta il rischio di finire dentro una procedura penale.
Il confine tra semplice inadempienza e reato, però, non è sempre così netto. In alcuni casi, basta superare certe soglie stabilite dalla legge per trovarsi improvvisamente coinvolti in guai giudiziari veri e propri. Lo Stato non scherza, specialmente quando si parla di IVA o ritenute non versate: si può arrivare addirittura alla reclusione.
Ma non tutti i contribuenti che si trovano in difficoltà sono degli evasori incalliti. Ci sono alcuni che attraversano periodi davvero molto complicati, che provano comunque a tenersi a galla e a salvare posti di lavoro.
È proprio in questi casi che il sistema normativo cerca di offrire un po’ di respiro. Negli ultimi tempi, infatti, si è iniziato a ragionare su strumenti che permettano di distinguere chi finge di non poter pagare da chi davvero non ce la fa. E da qui, qualcosa è cambiato. Anzi, parecchio, a dire il vero.
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Un colpo di scena dalla Cassazione
Con l’Ordinanza n. 44519 del 2024, la Corte di Cassazione ha aperto una nuova strada, finora del tutto inaspettata. Ha stabilito che – attenzione – se un’impresa in crisi trova un accordo col Fisco per rientrare almeno in parte dal debito, e questo accordo viene omologato da un giudice, allora si può evitare la condanna penale. Anche se, tecnicamente, il reato era già stato commesso.
In parole povere: se l’intesa tra contribuente e Agenzia delle Entrate è vantaggiosa per tutti (creditori inclusi), e permette all’azienda di restare in piedi, allora il sistema giudiziario può prendere atto della situazione e considerare il reato… estinto. Sì, proprio così: il debito ridotto, una volta saldato, fa cadere anche il processo penale.
Quando si può davvero chiudere il fascicolo
Secondo quanto precisato da Money.it – Ordinanza 44519/2024 della Cassazione – il pubblico ministero resta in attesa, osserva. Non archivia nulla fino a quando l’accordo non diventa ufficiale. Ma poi, se tutto va come previsto, il fascicolo si chiude. E niente processo.
Attenzione però: non è una soluzione magica per tutti. Ci sono limiti precisi. Ad esempio, chi non paga da cinque anni di fila o chi ha debiti fiscali che superano l’80% del totale non può accedere a questa procedura. In quei casi, niente accordi, niente estinzione del reato. Si va avanti per vie ordinarie.