UFFICIALE SUPER TASSA, se hai i pannelli fotovoltaici sei rovinato: ecco quanto ti chiedono ogni anno

Fotovoltaico in casa (Depositphotos foto) - www.managementcue.it
Dubbi, paure e tanta confusione: chi ha il fotovoltaico si chiede ormai sempre più spesso cosa deve al Fisco.
Negli ultimi anni tantissimi italiani hanno scelto di installare pannelli solari sul tetto di casa. Una scelta che ha senso: l’energia è gratuita, pulita, e le bollette ringraziano. Ma insieme a questi benefici, arrivano anche domande non da poco, specie quando si parla di tasse.
Capita infatti che ci si ritrovi in una situazione molto particolare. A quel punto però entra in gioco il Fisco e iniziano le perplessità su come comportarsi con la dichiarazione dei redditi. Un sacco di persone si chiedono: “ma devo pagarci le tasse?”
E la risposta non è così immediata come si potrebbe pensare. Anche perché nel marasma di regole, circolari, codici e sigle strane, è difficile districarsi da soli. E c’è anche chi sbaglia in buona fede, rischiando multe o controlli.
Di recente, un contribuente ha scritto direttamente all’Agenzia delle Entrate — sì, proprio sul sito ufficiale, nella rubrica “FiscoOggi” — per chiedere spiegazioni su come inserire i soldi ricevuti dal GSE nel modello precompilato. Una domanda molto semplice, ma anche molto comune.
Cosa troverai in questo articolo:
Quando l’energia solare diventa un reddito da dichiarare
La risposta dell’Agenzia non si è fatta attendere, come riporta Money.it. E ha chiarito che i soldi presi dal GSE per l’energia venduta rientrano tra i “redditi diversi”. Chi ha ricevuto questi importi deve inserirli nel 730/2024, rigo D5, o nel rigo RL14 se usa il modello Redditi. Questi guadagni — diciamo così — non sono esenti da tassazione solo perché arrivano da fonti rinnovabili.
In pratica, se non sei un’impresa ma hai scelto il ritiro dedicato, cioè vendi direttamente l’energia in eccesso, quei proventi vanno segnalati. Non serve essere una partita IVA, però il Fisco li considera comunque un’attività commerciale saltuaria. E quindi… via col modulo, va compilato. Ma non finisce qui.
Se incassi dal GSE, il fisco vuole la sua parte
Ora, è importante distinguere. Se hai optato per lo scambio sul posto, l’elettricità in più si trasforma in un credito da usare nelle bollette successive. In quel caso non si genera alcun reddito, e quindi niente tasse. Ma — e qui sta il punto — se ti arriva un bonifico vero e proprio dal GSE, quella è un’entrata, e come tale va tassata.
Ah, un dettaglio importante (anzi no, fondamentale): su questi compensi non si paga l’IVA. Non sono considerati un “prezzo” in senso classico, ma un modo per coprire le spese sostenute per l’impianto. Questo è scritto nero su bianco nell’articolo 7 del D.lgs. 387/2003. Però — e lo ripetiamo — l’Irpef sì, quella va versata.