Ferrero acquista WK Kellogg: 3,1 miliardi per entrare nel mercato dei cereali USA

Illustrazione di un dolce Ferrero (Pixabay FOTO) - managementcue.it
L’acquisto della WK Kellog non è solo un’acquisizione casuale, ma c’è un motivo ben più profondo dietro quest’operazione.
Certe notizie sembrano fatte apposta per far saltare sulla sedia chi segue l’industria alimentare. Il 10 luglio 2025, il gruppo Ferrero ha annunciato ufficialmente l’acquisizione di WK Kellogg Co, lo storico produttore di cereali, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di dollari. L’accordo prevede il pagamento di 23 dollari per azione in contanti, con un premio del 40% rispetto alla media dei 30 giorni precedenti alla transazione.
Non si tratta solo di un’acquisizione, ma di un passaggio di testimone tra due colossi del cibo con radici profondamente familiari. Da una parte Ferrero, nata ad Alba e oggi presente in 170 Paesi. Dall’altra, Kellogg, fondata nel lontano 1906 negli Stati Uniti, con i suoi Corn Flakes e il mitico Tony the Tiger. Sarebbero davvero tanti i prodotti da citare.
L’operazione ha come obiettivo l’espansione di Ferrero nel mercato nordamericano. Una mossa non del tutto inaspettata, visto che l’azienda italiana ha già inglobato marchi americani come Butterfinger, Keebler e Famous Amos negli anni passati. Stavolta, però, si va oltre il dolce: si entra ufficialmente nel mondo della colazione salata e cerealicola.
Secondo Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del gruppo, come riportato sul comunicato afferma che non è solo una fusione, ma l’unione due culture aziendali che hanno stravolto (in positivo!) le nostre merende e le nostre colazioni. Un passaggio che rafforza la presenza del gruppo in Nord America, dove già oggi Ferrero conta più di 14.000 dipendenti, 22 stabilimenti e 11 uffici.
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L’intesa con Kellogg: cosa cambia per i cereali più famosi d’America
L’acquisizione, come riportato sul comunicato, riguarda tutta la gestione produttiva e commerciale di WK Kellogg Co nei mercati USA, Canada e Caraibi. Tra i marchi coinvolti ci sono veri e propri pilastri della colazione americana: Frosted Flakes®, Froot Loops®, Special K®, Rice Krispies®, Raisin Bran®, Kashi® e Bear Naked®. Kellogg Co continuerà, quindi, a operare dalla storica sede di Battle Creek, che diventerà anche il quartier generale di Ferrero per il business dei cereali in Nord America.
La decisione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione di WK Kellogg Co e sostenuta dai maggiori azionisti, tra cui il W.K. Kellogg Foundation Trust e la famiglia Gund, che hanno già promesso il loro voto favorevole. Il completamento dell’operazione è previsto per la seconda metà del 2025, subordinato all’approvazione degli azionisti e delle autorità regolatorie.
Una decisione strategica
L’obiettivo di Ferrero è chiaro: espandere la propria influenza non solo nei dolci, ma anche nei prodotti da consumo quotidiano, come appunto i cereali. Si tratta di un’evoluzione del modello di business che punta a diversificare le fasce orarie e i momenti di consumo: dalla colazione al dopocena, passando per gli snack pomeridiani.
Ed è anche un modo per rafforzare la competizione contro giganti del settore. L’accordo non è solo strategico, ma anche emotivo. Entrambe le aziende condividono un’origine umile e un legame con i valori familiari, mantenuti anche oggi. E questo elemento umano, che potrebbe sembrare secondario, è invece spesso ciò che fa la differenza nella fusione tra culture aziendali complesse.