Tassati i pagamenti con la carta: se non hai contante ti fanno pagare di più | Lo Stato ha dato il permesso

Soldi contanti

Soldi contanti (Freepik foto) - www.managementcue.it

Chi paga con contante risulta davvero essere più agevolato? E’ quanto potrebbe succedere se ti rechi in posti come questi

Già da alcune stagioni in Italia si è assistito all‘introduzione di un obbligo che ha prodotto una piccola rivoluzione in termini di compravendita, sia dal punto di vista del fruitore, sia dal lato del venditore offerente.

Infatti, a partire dalla data del 30 Giugno 2022 tutti gli esercenti sono stati riguardati in prima persona dall’entrata in vigore dell’obbligo di utilizzare il POS indipendentemente da eventuali limiti minimi di importo.

Ciò significa che tutte le attività commerciali, ma anche i liberi professionisti, devono necessariamente offrire al consumatore questo tipo di servizio affinché lo stesso possa provvedere al versamento del trattamento o del prodotto acquistato.

In caso contrario, come stabilito dalla stessa direttiva, il soggetto sprovvisto del sistema può essere soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie pari a 30 euro, ai quali si aggiunge anche il 4% dell’importo previsto per la transazione che non si è potuta svolgere fungendo del POS.

I vantaggi dei metodi digitali

Ma sapete che in alcuni specifici locali è possibile vedersi addebitato fino al 3% ulteriore rispetto alla spesa sostenuta, nei casi esclusivi nei quali il cliente usufruisca di un metodo di pagamento digitale per procedere a saldare il conto? Sembra strano trovarsi in una circostanza simile, soprattutto perché un servizio come la carta di credito è capace di rivelarsi estremamente vantaggioso e proficuo molto più per il commerciante che per i suoi clienti.

Il gestore di un’attività, infatti, azzera totalmente il rischio di ricevere banconote o monete false come metodo di pagamento, favorisce un tasso praticamente nullo di errori circa il resto da restituire e soprattutto fa sì che ogni differente transazione possa risultare perfettamente tracciabile nel tempo. Ai vantaggi si affiancano i pochi, ma inevitabili, svantaggi; trattandosi di un servizio a carico del venditore, di cui beneficia però lo stesso, tale soggetto deve necessariamente fare i conti con le commissioni, uno degli aspetti indubbiamente più discussi e polemizzati relativamente al percorso progressivo di digitalizzazione dei metodi di pagamento.

Pagamento con POS
Pagamento con POS (Depositphotos foto) – www.managementcue.it

Una circostanza spiacevole

E sebbene in Europa non sia possibile in alcun modo che l’esercente applichi un sovrapprezzo nei confronti del cliente se lo stesso decide di usufruire della propria carta di credito o bancomat, con leggi apposite che disciplinano ciò, negli Stati Uniti d’America non è raro ritrovarsi soggetti ad un inaspettato rincaro, che serve agli esercenti stessi per rientrare nei costi di commissione successivi alla transazione. Capire perché in Italia, oltre che ovviamente nell’intero Vecchio Continente, una simile pratica sia totalmente vietata è fondamentale prendere sotto mano il Codice del Consumo e approfondire quanto stabilito dall’articolo 62.

Una Legge che può rivelarsi utilissima nel caso in cui, pur non avendone diritto alcuno, l’esercente dovesse procedere con richieste di sovrapprezzi presunti che il cliente dovrebbe trovarsi costretto a sganciare, impugnando quanto evidenziato dal CdC per procedere con una denuncia direttamente all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. A riportarlo è un video pubblicato sul profilo Instagram di massimilianodona.