Acqua contaminata nelle nostre case: “È un cocktail tossico di farmaci” | È come bere da una fogna

Uomo beve acqua (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Uomo beve acqua (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Quello che non vediamo potrebbe farci preoccupare più di quanto immaginiamo, tra residui invisibili e rischi sottovalutati.

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di sostanze “strane” che finirebbero dritte nei nostri bicchieri. Non è la solita teoria del complotto da bar, eh, ma qualcosa di più concreto, anche se raccontato spesso con toni un po’… drammatici, diciamo.

Il punto è che ormai, tra articoli e post sui social, l’idea che l’acqua di casa non sia così pura come pensavamo sta facendo il giro veloce delle conversazioni. C’è chi usa espressioni forti, tipo “veleno quotidiano” o peggio ancora, paragoni che fanno quasi ridere se non facessero riflettere.

Certo, a leggere certi titoli sembra di stare in un film apocalittico, ma qualcosa da approfondire c’è. Perché, diciamolo, nessuno vuole bere schifezze inconsapevolmente. E se si comincia a pensare che anche dal rubinetto possa uscire qualcosa che non dovrebbe esserci, un po’ di domande iniziano a venire.

In effetti, alcune ricerche serie (parliamo di laboratori, non di blog a caso) hanno trovato qualcosa che non va in vari sistemi idrici cittadini. Niente di letale a breve termine, chiaro, ma la questione è: cosa succede se queste sostanze ci arrivano ogni giorno, per anni?

Dubbi e perplessità

Nessuno l’ha ancora capito del tutto. Però il dubbio si insinua. E quando il dubbio entra in cucina, è finita: vuoi risposte. Poi c’è chi se la ride perché vive in alta montagna, magari con una sorgente a due passi — beati loro.

Oppure chi ha installato quei filtri da laboratorio spaziale sotto il lavandino. La maggior parte di noi, però, si arrangia: c’è chi compra bottiglie (spesso di plastica), chi si affida a quelle caraffe filtranti che, spoiler, non risolvono un granché. Ma cosa bisognerebbe fare per tutelarsi?

Rubinetto (Pixabay foto) - www.managementcue.it
Rubinetto (Pixabay foto) – www.managementcue.it

Soluzioni che fanno davvero la differenza

La domanda quindi è: come ci si protegge? E soprattutto, ha senso farlo davvero? Se si vuole andare sul sicuro, esistono soluzioni più serie, anche se magari un po’ costose o tecniche. La brocca no, quella dimentichiamola, ma ci sono metodi decisamente più affidabili.

Il più citato? Come riporta dott.fred su Instagram, il filtraggio a osmosi inversa — toglie quasi tutto, ma poi va reintegrato con sali, altrimenti si beve acqua “vuota”. Oppure sistemi più delicati, tipo i filtri a 0,01 micron che riescono a trattenere tante particelle nocive ma lasciano i minerali buoni. C’è chi preferisce l’acqua in bottiglia (di vetro magari), anche solo per evitare l’incognita del rubinetto. Sistemi super tecnologici esistono, ma costano e non tutti possono permetterseli.