Tutti gli autovelox diventano fuorilegge: la cassazione ribalta la sentenza | In questo caso la multa è nulla

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Vigile autovelox in regola (Depositphotos foto) - www.managementcue.it

Multe da autovelox sotto accusa: cosa cambia davvero e perché i Comuni non vogliono parlarne, così sei salvo.

Per molti automobilisti, l’arrivo di una multa per eccesso di velocità rappresenta più una trappola burocratica che una reale misura di sicurezza. Eppure, dietro questi dispositivi di controllo elettronico, si nascondono spesso pratiche poco trasparenti e assenze di verifiche fondamentali che potrebbero rendere tutto nullo. Negli ultimi anni, le segnalazioni di irregolarità sono aumentate, ma solo pochi hanno saputo come difendersi davvero.

I dispositivi installati lungo le strade, in apparenza legittimi, devono seguire procedure precise e stringenti. Tra queste, non basta la semplice presenza di un’autorizzazione: servono controlli regolari, documentazione tecnica, e soprattutto una taratura aggiornata. Nonostante ciò, moltissimi Comuni continuano ad affidarsi a dispositivi che potrebbero non essere in regola, sperando che i cittadini non si accorgano delle falle.

La questione, però, non si esaurisce nei tecnicismi. Si tratta di un equilibrio delicato tra sicurezza stradale e diritti individuali. Da un lato l’obbligo di tutelare i cittadini da comportamenti pericolosi, dall’altro quello di garantire strumenti di controllo affidabili e verificabili. E quando questo non accade, la legittimità delle sanzioni rischia di sgretolarsi.

Molti legali e associazioni per i diritti dei consumatori hanno iniziato a sollevare dubbi concreti su come vengano usati questi strumenti. La mancata trasparenza sulle verifiche tecniche ha portato negli anni a ricorsi vinti e a sentenze che fanno riflettere. Ma ora, una recente decisione della Cassazione potrebbe cambiare tutto radicalmente.

cosa c’è dietro i controlli elettronici

La Corte Costituzionale si era già espressa nel 2015, chiarendo che gli autovelox devono essere tarati almeno una volta l’anno da laboratori specializzati e dotati di certificazione. Questo controllo periodico serve a garantire che il dispositivo funzioni correttamente e che la rilevazione della velocità sia precisa e inoppugnabile. Se manca la prova di questa taratura, la sanzione può essere contestata.

Come spiega anche Angelo Greco nel suo post su Instagram, molti dispositivi non superano questi requisiti, ma continuano a essere usati indisturbati. La Cassazione, in una recente sentenza, ha rafforzato questo principio: se non viene esibito il certificato di taratura, la multa è da considerarsi nulla. Una svolta che potrebbe cambiare radicalmente il panorama delle contravvenzioni in Italia.

Autovelox
Autovelox (Canva foto) – www.managementcue.it

La svolta che può annullare migliaia di multe

La Cassazione ha stabilito che senza una prova concreta del controllo periodico del dispositivo, la sanzione non ha valore. In altre parole, non basta l’installazione regolare dell’autovelox: serve anche la documentazione che dimostri l’affidabilità tecnica dello strumento. In assenza di ciò, il verbale perde efficacia legale.

Questa decisione apre la porta a migliaia di contestazioni potenzialmente valide in tutta Italia. I cittadini multati potranno fare ricorso, chiedendo copia del certificato di taratura. Se il Comune non è in grado di fornirlo, la multa potrà essere annullata. Una notizia che non fa piacere a molte amministrazioni, ma che restituisce centralità ai diritti dei conducenti.