Perdi ogni diritto alla disoccupazione: in questo caso dici addio alla Naspi | Se non hai le giuste prove perdi migliaia di euro

Uomo al lavoro

Se non dimostri la giusta causa, perdi tutto: l'indennità scompare e l'INPS non ti copre più. (Canva Foto) - managementcue.it

Se non dimostri la giusta causa, perdi tutto: l’indennità scompare e l’INPS non ti copre più. Cosa succede?

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è un sostegno economico erogato dallo Stato italiano. Il beneficio è destinato a lavoratori dipendenti che subiscono una condizione di disoccupazione involontaria.

L’idoneità per la NASpI è vincolata a un precedente impiego regolare e all’assenza di dimissioni volontarie non motivate da giusta causa. L’accesso al supporto economico è riservato a individui la cui perdita del lavoro derivi da circostanze indipendenti dalla tua volontà.

Il periodo di riconoscimento dell’indennità varia in funzione dei contributi previdenziali versati dal lavoratore. La presentazione della domanda deve avvenire entro termini perentori, la cui inosservanza comporta la decadenza dal diritto a ricevere la prestazione.

La NASpI non copre il reddito salariale precedente, ma una frazione calcolata sulla base della retribuzione media del lavoratore. È importante notare che l’importo dell’indennità è soggetto a riduzioni progressive a partire dai mesi successivi all’inizio dell’erogazione.

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Come funziona l’accesso

L’accesso alla NASpI non è universale. I lavoratori che rassegnano dimissioni volontarie senza una giusta causa non hanno diritto al sussidio. La mancata osservanza dei requisiti normativi stabiliti per la prestazione comporta l’esclusione.

Il supporto non si estende a coloro che operano con contratti di lavoro autonomo o occasionale, quali liberi professionisti o collaboratori coordinati e continuativi. È quindi fondamentale un’attenta analisi del proprio inquadramento lavorativo per determinare l’ammissibilità.

Naspi
Indennità NASpI (Canva Foto) – managementcue.it

Il video

Secondo quanto divulgato in un video pubblicato il 21 luglio 2025 sul profilo Instagram @ricorso_facile, esistono circostanze in cui la NASpI è riconosciuta anche in seguito a dimissioni. L’esperto spiega: “Se sei un dipendente e ti dimetti per giusta causa, la legge considera quelle dimissioni non realmente volontarie“. L’avvocato precisa: “La regola generale è che chi rassegna volontariamente le dimissioni perde automaticamente ogni diritto alla disoccupazione“. “La legge italiana riconosce un’importante eccezione, appunto, le dimissioni per giusta causa” rivela. Qualora il datore di lavoro ha commesso violazioni gravi, quali mobbing, mancato pagamento delle retribuzioni o condotte offensive, è possibile presentare le dimissioni giustificate dalla necessità di tutelare i tuoi diritti.

La presentazione delle dimissioni per giusta causa, con il portale telematico predisposto, abilita il lavoratore a ricevere lo stesso sostegno economico previsto per i casi di licenziamento. L’esperto conferma: “Il lavoratore ha diritto allo stesso sostegno economico previsto per chi viene licenziato, cioè un’indennità mensile erogata dallo Stato“. In presenza di un procedimento legale che conferma la giusta causa delle dimissioni, la sentenza giudiziaria rafforza la richiesta di accesso alla NASpI, che viene quindi riconosciuta come in un caso di licenziamento involontario.